venerdì 30 settembre 2022
lunedì 26 settembre 2022
domenica 25 settembre 2022
Il nuovo libro di Mario Bozzi Sentieri LA RIVOLUZIONE 4.0
L’operaio di Junger oggi potrebbe essere: Il lavoratore 4.0. Chi è? E cos’è l’industria 4.0? E’ il risultato delle applicazioni odierne della tecnologia, con la massimizzazione dell’integrazione uomo/robot sui luoghi di lavoro. Le famose “macchine intelligenti”, cioè il portato di quella Intelligenza Artificiale (IA) le cui ricerche iniziarono nella prima metà del secolo scorso e che oggi hanno ottenuto risultati straordinari ma per certi versi anche inquietanti, con macchine in grado di muoversi autonomamente e di relazionarsi con la manodopera tradizionale, fino a sostituirla. Ciò che richiede un ripensamento dell’organizzazione del lavoro e non solo: vanno rivalutati anche i rapporti sociali, dentro e fuori i contesti organizzati professionali entro il sistema Paese, che in questo caso ruota attorno a quel perno che è il lavoratore. E la politica deve dire la sua. A partire dall’Italia, rispetto a quelle che troppo spesso sembrano decisioni prese in ambiti extra nazionali (leggi: Davos) e che si riflettono massivamente sulla vita concreta dei cittadini di un singolo Paese.
Sono passati i tempi iconici del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, celeberrimo quadro che il saggio del giornalista e scrittore Mario Bozzi Sentieri pubblicato da Eclettica Edizioni (pagg. 238, Euro 17, prefazione di Francesco Carlesi e Alessandro Amorese) porta in copertina a contraltare con un altro celeberrimo quadro futurista. Una rivoluzione del lavoro che guarda al futuro ma è già qui. Si pensi ad esempio all’odierno uso dei dati (big data, open data, cloud), le interfacce touch screen, la realtà aumentata, i calcoli di Analytics. E potremmo continuare.
L’opera di Bozzi Sentieri si intitola “La rivoluzione 4.0 Roma vs
Davos”. Tra lavoro e partecipazione ed è una riflessione di alto
livello sulle sfide (economiche, sociali e politiche) del futuro: se tutto
cambia (in termini tecnologici, di standard esistenziali, di modelli
produttivi) tutto deve cambiare nell’organizzazione sociale, nell’approccio
culturale verso i nuovi problemi, nella politica, sui luoghi di lavoro. Ma
al centro dev’essere la figura del lavoratore, sempre più consapevole del
proprio ruolo, attivo rispetto alle scelte aziendali, in un’ottica
partecipativa, verrebbe da dire “sovrana”, che riverberi da contesti
organizzativi “micro” a contesti “macro”, vedi quelle decisioni extra nazionali
assunte in consessi economici esterni agli ordinamenti degli Stati singoli.
Ecco perché sulla copertina del saggio di Bozzi Sentieri il Quarto
Stato di oggi esibisce cartelli con su scritto No al great
reset e Roma VS Davos.