"L’inchiesta giornalistica de Il Messaggero di oggi sulla corsa all’eolico in Puglia, e in particolare nel Salento e in Capitanata, rimarca quanto da noi più volte denunciato nelle sedi Istituzionali: la Regione ha chiuso il recinto dopo che i buoi erano abbondantemente scappati. Si apprende poi dalla stessa inchiesta giornalistica, che sulle installazioni di queste pale indagano le procure di mezza Italia, tra cui Napoli e Messina, ma apparentemente nessuna Procura pugliese”.
Lo dichiarano in una nota congiunta i capigruppo (Rocco Palese e Francesco Damone) e tutti i consiglieri del PdL e de La Puglia Prima di Tutto alla Regione Puglia.
“In questi 6 anni – aggiungono – più volte in Commissione, in Consiglio, in decine di interrogazioni alla Giunta, abbiamo sollevato dubbi e perplessità sulle modalità di concessione delle autorizzazioni, sull’opportunità che si procedesse senza regole ad autorizzare impianti in tutta la Puglia, sul fatto che il nostro territorio stesse diventando una giungla. E, quando la Giunta Regionale ha cominciato a porre paletti, abbiamo anche detto che cercava di chiudere il recinto dopo che i buoi erano scappati”.
“Oggi – dicono ancora i consiglieri – apprendiamo dal Messaggero che alcune Procure italiane avrebbero acceso un faro su alcune di queste pale e sulle aziende che le hanno installate. Non risulta, invece, dalla stampa, alcuna inchiesta in alcuna Procura pugliese. Non intendiamo né rubare il mestiere a qualcuno, né tantomeno sostituirci ad altre Istituzioni. Ci chiediamo però se, compatibilmente con quanto possibile e lecito, una qualche Procura pugliese non ritenga quantomeno di chiedere informazioni ai colleghi delle Procure interessate. E chiediamo alla Giunta regionale, sempre molto attenta e solerte nelle costituzioni in giudizio, come nello scambio istituzionale di atti con le Procure, se non ritenga di attivare tutto quanto la Legge le consente, per ottenere informazioni sulle indagini in corso che riguardano le pale pugliesi e, eventualmente, aprire una inchiesta amministrativa interna per verificare la regolarità delle procedure autorizzative"