Un grande partito come il Pdl e’ inevitabilmente tenuto a comportamenti responsabili nel nome del superiore interesse nazionale che in questa fase si realizza attraverso un’ampia delega al Governo varato per l’emergenza. Turarsi il naso e votare non significa tuttavia chiudere gli occhi sugli squilibri di questa manovra, tutta tasse, pensioni e ben poca crescita, anche per gli effetti ragionevolmente recessivi sui consumi interni.
Lo ha dichiarato Maurizio Sacconi, ex Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. "Alcune delle maggiori spese ipotizzate non sembrano giustificare i tagli alle pensioni, come il generoso trasferimento al trasporto pubblico locale, uno degli ambiti piu’ inefficienti e clientelari della gestione pubblica. Fermi restando i saldi di manovra, potrebbe essere ancora possibile sostituire tasse e pensioni con minori spese. Le donne in particolare, con la loro vita faticosamente distribuita tra casa, figli e lavoro, sembrerebbero risultare pesantemente penalizzate, ancor piu’ se attorno ai sessant’anni quando la vita lavorativa si e’ consumata e nella disoccupazione frequente dovrebbero attendere piu’ a lungo una pensione inferiore perche’ con poche contribuzioni. C’e’ da auspicare infine - conclude - che tutto cio’ abbia avuto la garanzia di un corrispettivo nella disponibilita’ degli altri partner europei, a partire dalla Germania, a proteggere l’euro con una strumentazione tempestiva e illimitata".