lunedì 19 marzo 2012

IL NUOVO LIBRO di MARIO BOZZI SENTIERI ed ETTORE RIVABELLA : LAVORO E' PARTECIPAZIONE

Una presa di coscienza sulla crisi, sociale e politica, ed un grande sforzo di rinnovamento. Per ritrovare un po’ di coraggio e fare crescere una nuova speranza. Per iniziare a guardare oltre i bassi livelli della crisi e delle manovre strettamente economiche, immaginando nuove sintesi politiche e sociali.      
Tutto questo nel nuovo libro di Mario Bozzi Sentieri e Ettore Rivabella, Lavoro è partecipazione – Manifesto per una nuova strategia di Azione Sindacale (Edizioni Settimo Sigillo), con una prefazione di Giovanni Centrella, Segretario Generale dell’Ugl.
L’ ambizione degli autori è trasformare il “Progetto Partecipativo” in uno strumento tattico e strategico per l’Azione Sindacale, intendendo per il primo livello una discriminante essenziale grazie alla quale creare le condizioni per la costruzione di un fronte sindacale non classista, ma socialmente avanzato, capace di dialogare, alla pari, con il mondo imprenditoriale; ponendo, sul secondo livello, un discorso più ampio sulla trasformazione del sistema di rappresentanza sociale, all’altezza dell’emergenza politica e delle più ampie sfide poste dal tempo della globalizzazione e dall’emergere del potere finanziario. Non una “griglia interpretativa” dunque, ma una concreta, diretta, verificabile risposta alle crisi contemporanee ed insieme un’inderogabile assunzione di responsabilità del mondo del lavoro, con un occhio rivolto alla cultura sindacale di estrazione cattolica, nazionale e laico-riformista.
Oltre la crisi – ci dicono Bozzi Sentieri e Rivabella – l’unica reale prospettiva d’intervento è quella legata ad una trasformazione sociale che intervenga sulla redistribuzione salariale (attraverso la cogestione), che limiti lo strapotere del capitalismo internazionale (grazie a nuove regole), che modifichi il sistema di rappresentanza politico-sociale (con il coinvolgimento delle categorie produttive).
La consapevolezza di fondo è che comunque, superata la stagione dell’emergenza, niente potrà restare come prima e che alle croniche storture “di sistema” occorrerà opporre realistiche e fondate proposte alternative. In questo impegno il Mondo Sindacale, consapevole del proprio storico ruolo, non potrà non essere in prima fila, in una battaglia che fin d’ora è sociale, economica e culturale.