La parola d’ordine a Palazzo Carafa è
“minimizzare”; “non rispondere alla provocazione” di Fratelli d’Italia –
Alleanza Nazionale che ha chiamato in causa il Comune per la concessione del
patrocinio al “Puglia Pride”. Non ci siamo! La differenza fra centro-destra e
centrosinistra non si misura solo in termini di maggiore o minore pressione
fiscale ma soprattutto in base ai valori di riferimento.
Nel Documento programmatico presentato al
Congresso di fondazione tenuto a Fiuggi FdI-AN è scritto chiaramente che
“rifiutiamo una società nella quale qualunque capriccio diventa un diritto. Una
cosa è combattere la discriminazione degli omosessuali, altra cosa è sostenere,
per esempio, che possano adottare dei figli: questo è un capriccio, di fronte
al quale difendiamo il diritto di ogni bambino ad avere un padre ed una madre.
Mentre è un diritto chiamare mamma e papà i nostri genitori e non, come propone
qualcuno, genitore uno e genitore due”.
Per tali ragioni abbiamo espresso la nostra
contrarietà alla concessione del patrocinio del Comune di Lecce al "Puglia
Pride", una manifestazione che inneggia all'orgoglio omosessuale. Le
rivendicazioni delle organizzazioni omosessuali sono in palese contrasto ad un
pubblico interesse senza alcuna attinenza alla comunità leccese: riconoscimento
delle coppie di fatto e, quindi, diritto alle unioni omosessuali, possibilità
di adottare bambini per coppie dello stesso sesso, procreazione medicalmente
assistita, leggi in materia di tutela della persona transessuale…
FdI-AN dice No!
Roberto
Tundo, componente della Direzione Nazionale
di Fratelli d'Italia- Alleanza Nazionale.