E’ noto a tutti che l’agricoltura salentina sta
subendo un grave danno economico per la diffusione della Xylella Fastidiosa che,
oltre a provocare il disseccamento degli ulivi, impedisce alle piante di fare
frutti tanto che, nell’annata agraria 2013/2014, è stato prodotto il 50% di
olio in meno. A ciò si aggiunga l’introduzione dell’IMU agricola che ha
ulteriormente tassato le aziende agricole.
Come se non bastasse, in questi
giorni stanno arrivando gli Avvisi di pagamento emessi dai Consorzi di
Bonifica. Dopo dieci anni, ritorna l’odiata tassa. Giusto il tempo di votare
per le regionali ed ecco arrivare la nuova stangata, decisa con delibera della
Giunta Regionale n. 1149 del 18 giugno 2013. La Regione Puglia ha deciso la
reimmissione delle cartelle a carico degli agricoltori in assenza di una
riforma strutturale e, quindi, di certezze sul fatto che i Consorzi saranno in
grado di erogare quei servizi per cui si chiede agli agricoltori di pagare.
Insomma si ripete quanto già visto negli anni scorsi! Il “mondo agricolo” protesta per l’inutilità
di una tassa perché non si vedono i benefici promessi dai Consorzi. Questo “contributo”
viene percepito come una rapina, un furto; al contrario di altre tasse che, per
quanto esose, sono corrisposte per dei servizi che si ricevono.
Il contributo di bonifica grava
su tutti gli immobili, terreni, fabbricati, opifici. A carico dei contribuenti
del Consorzio di Bonifica Ugento Li
Foggi, ad esempio, gravano “tasse” per i tributi 630 (contributo di bonifica) e
648 (contributo di manutenzione per gli impianti di irrigazione) per oltre 3
milioni e centomila euro, che contribuiscono a svuotare le tasche degli
agricoltori.
Qualcuno, alla Regione Puglia, ne
vuole parlare oppure dobbiamo continuare ad occuparci dei giochini di Emiliano
con il Movimento 5 Stelle?
Roberto Tundo, componente della
Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale