Il referendum si
svolgerà domenica 17 aprile e mira ad eliminare la norma che permette alle
concessioni per l'estrazione di idrocarburi di durare fino all'esaurimento dei
giacimenti.
Sfuma l'election day, chiesto dai comitati referendari, per unire in
un'unica data il voto per le amministrative con la consultazione referendaria.
Questo significa uno spreco di denaro pubblico che si aggira tra i 350 e i 400
milioni e l’impedimento agli italiani, dati i tempi ristretti, di informarsi e
di esprimersi con consapevolezza il giorno del voto. Perché tutto questo? Per
scongiurare il quorum elettorale, per svilire l'istituto referendario, per avvantaggiare
i petrolieri.