Domani, venerdì 23 giugno, alle
ore 18,30 presso il Centro Culturale Quintino Scozzi (in via Piazza Vecchia a
Melissano), l’Associazione Politico Culturale Controcorrente ha organizzato un
incontro per presentare il libro «Sergio Ramelli, una storia che fa paura» con
la partecipazione di Stefano Del Miglio – presidente di Lealtà Azione- e di
Antonio Cardigliano. Un incontro come i tanti che si sono tenuti in Italia in
questi ultimi anni. Però a Melissano è scattata la censura della sede leccese
dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia che, forse emulando l’Isis, pretende
che «l’antifascismo deve essere la religione civile della Repubblica» ed ha
promosso per lo stesso giorno un presidio cosiddetto democratico «con liberi
interventi, canti partigiani, musica».
Di una cosa siamo certi!
Melissano non ha bisogno di cattivi maestri. L’Anpi ed il Partito Democratico
leccese -che con Salvatore Piconese si auto proclama garante della Costituzione
Italiana- sono sempre pronti a dare
lezioni di democrazia, ma poi dimenticano quello che recita il primo comma
dell’articolo 21 della Costituzione italiana: «Tutti hanno diritto di
manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni
altro mezzo di diffusione».
Roberto Tundo
Movimento Nazionale per la
Sovranità - Melissano