La Lega è sempre stata
all’opposizione contro i governi tecnici e di larghe intese che si sono
susseguiti dal 2011 fino ad oggi. È stata l’unico partito di centrodestra a
votare contro il Fiscal Compact (il peggiore trattato europeo che distrugge la nostra
economia) e contro la Legge Fornero. Nel nostro schieramento nessuna altra
comunità politica può vantare questa nettezza di percorso.
In più Matteo Salvini ha avuto il
coraggio di attuare una vera e propria rivoluzione politica. Ereditata da Bossi
e da Maroni una “Lega Nord” ormai al collasso, ridotta al 4% e colpita dagli
scandali, ha saputo rigenerarla, spostandola sempre più dalle vecchie posizioni
secessioniste a quelle della difesa della sovranità e della identità nazionale.
Il compimento di questa trasformazione è avvenuta con la cancellazione delle
parole “Nord” e “Padania” dal simbolo e dall’annuncio della nascita della “Lega
per Salvini Premier” con la definitiva cancellazione di ogni richiamo alla
secessione (nei fatti già da tempo abdicata in favore di un condivisibile
federalismo perseguito con normali metodi democratici). Lo slogan “PRIMA IL
NORD” è stato cancellato per fare posto a “PRIMA GLI ITALIANI”.
La “Lega per Salvini Premier” è
un’aggregazione politica che difende più di ogni altra la Sovranità nazionale e
le autonomie locali, i nostri confini dall’invasione degli immigrati, la nostra
economia dai diktat di Bruxelles e il nostro lavoro dalla concorrenza sleale
creata da una Globalizzazione senza freni. È il difensore più deciso dell’identità
culturale degli italiani, dei valori tradizionali, della sicurezza contro la
criminalità e il terrorismo fondamentalista. La Lega garantisce anche il Sud,
dando alle regioni meridionali quell’autonomia necessaria per uno sviluppo
fondato sulla propria identità e sulle proprie potenzialità.
Questa trasformazione non è
frutto di un’invenzione elettorale, ma di un percorso difficile e anche
doloroso che è stato scandito a partire dalle elezioni europee del 2014,
attraverso congressi, lacerazioni interne e nuove aggregazioni. Matteo Salvini
e la sua classe dirigente hanno testimoniato questa trasformazione percorrendo
in lungo e in largo tutta la nostra Penisola, schierandosi a fianco delle
popolazioni meridionali su tante battaglie sociali e territoriali, facendo
eleggere centinaia di consiglieri comunali in tutta Italia.
Tutto questo ha fatto sì che
sotto le insegne della nuova Lega si ritrovassero non solo i militanti leghisti
e quelli di “Noi con Salvini”, ma una vasta aggregazione di forze politiche e
sociali, di donne e uomini liberi. Nelle liste della Lega troviamo Alberto
Bagnai, il più famoso tra gli economisti che portano avanti la critica
all’ideologia neo-liberista perseguita dall’UE, gli esponenti del Partito
Liberale Italiano con le sue forti radici risorgimentali e del Partito Sardo
d’Azione, i dirigenti del sindacato di destra UGL e dei sindacati di polizia,
esponenti politici provenienti da tutti i partiti del centrodestra. E ci siamo
anche noi del Movimento Nazionale per la Sovranità.
Il nostro Movimento, nato meno di
un anno fa dalla confluenza di molte esperienze politiche provenienti dal mondo
della Destra, ha compiuto fin dal suo Congresso di fondazione una chiara scelta
sovranista, come testimoniato dal nome stesso. Oggi giunge all’approdo di
questo percorso schierando 11 candidati nelle liste elettorali della Lega, il
maggior numero di candidati ottenuti in questa aggregazione da una formazione
esterna. È naturale che la Destra nazionale e popolare approdi nelle liste
leghiste. Chi crede nella Nazione non può non schierarsi con chi rivendica con
più forza la Sovranità nazionale e popolare, chi è di Destra non può non
combattere contro ogni tentazione di “inciucio” con la Sinistra.
IL MOVIMENTO NAZIONALE PER LA
SOVRANITÀ INVITA TUTTI GLI ITALIANI CHE VOGLIONO ESSERE “PADRONI A CASA NOSTRA”
A VOTARE LA “LEGA PER SALVINI PREMIER”