Approfitto di una breve pausa dai giri elettorali per
condividere con voi qualche osservazione sul voto alla Lega.
Sì certo, ci sono diffidenze, alcune comprensibili, alcune
anche legittime, nel votare al Sud un Partito come la Lega. E allora, chiariamoci:
1. Quella che si presenta non è più (solo) la Lega (Nord),
ma è un cartello elettorale che punta alla elezione del nuovo Presidente del
Consiglio: la Lega per Salvini Premier. Cambia poco, dirà qualcuno, e invece
no. Questo è un progetto che si è radicato al Sud, da almeno un paio d'anni,
attraverso la aggregazione di Noi con Salvini, e poi si è implementato aprendo
al Movimento Nazionale per la Sovranità, forza politica di cui mi onoro di far
parte, che è anche garanzia di una sensibilità nazionale è sociale. Oltretutto
sostengono questa lista anche mondi autonomisti, come il Partito Sardo
d'Azione, quelli sindacali come la UGL, realtà politiche come il Fronte
Identitario, segmenti associativi del mondo dell'impresa e dello Sport. Non è
quindi più un Partito, nello specifico quello del Nord, ma assomiglia più ad un’area,
un Polo politico. Il Polo Sovranista che, almeno noi, abbiamo auspicato e
fortemente voluto.
2. Salvini è un grande leader politico, fosse altro perché
ha "preso" un Partito nella sua fase storica peggiore, quando cioè
stava sotto il 4% nazionale, e lo ha portato in poco tempo a, come dicono tutti
i sondaggi, sfiorare il 15%. Non si ottiene un risultato del genere senza
parlare un linguaggio autenticamente nazionale, percepibile ad ogni latitudine
e longitudine. Il raggiungimento di tanto consenso è, per sua natura, un
fenomeno interterritoriale e interclassista, diffuso tanto fra i ceti
produttivi che nelle famiglie, tanto nel Nord quanto nel Centro e nel Sud,
tanto nel benessere quanto nella difficoltà.
3. Il Centrodestra si appresta a vincere le elezioni,
confidando che questa pessima legge elettorale gli conferisca una adeguata
maggioranza autonoma. Il voto alla Lega, quindi, ha anche questa doppia
funzione politica: da un lato sarà garanzia anti-inciucio, laddove ci sia la
tentazione di ulteriori e deleterie larghe intese, dall'altro sarà il tentativo
di creare un Centrodestra di Governo, se, come credo, i numeri ci saranno,
diverso da quello berlusconiano, cioè liberaldemocratico ed europeista in salsa
PPE. Anche in questo, seriamente, il Sud ha tutto da guadagnare.
4. Il Sud vive disagi antichi, asimmetrie storiche e
ingiustizie ataviche. Le risposte che le classi dirigenti meridionalissime
hanno dato fino ad ora si sono rivelate insufficienti, carenti, inadeguate. La
ricerca di un nuovo interlocutore politico, a questo punto, mi sembra
tutt'altro che avventuriera o temeraria: se le soluzioni vecchie non hanno
risolto i problemi vecchi, prima o poi dovrà venire il tempo di ricercare nuove
interpretazioni e nuove proposte.
5. Fra le grandi questioni del nostro tempo, che riguardano
tutto il Paese e in particolare le sue aree più in difficoltà come il
Mezzogiorno, vi è il tema dei flussi migratori. Oggi solo la Lega rappresenta
la risposta a questo problema. Gli altri Partiti che pur propongono soluzioni
per fermare l'invasione, non avranno mai la stessa rappresentatività
parlamentare della Lega, che fra 2 settimane, come minimo, disporrà di 150 fra
deputati e senatori. Rinforzare la Lega significa rinforzare la più incisiva e
concludente forza politica che può arginare l'inquietante processo di
sostituzione di popolo che portano avanti le Sinistre, con la assoluta
insipienza del M5S sul tema.
6. Allo stesso modo del punto precedente, la Lega sarà la
più significante forza politica nell'arginare la Unione Europea che, attraverso
il vincolo esterno, autorizzazioni, direttive, circolari, raccomandazioni e
imposizioni passa attraverso e sopra la nostra Autonomia, il nostro Ordinamento,
la nostra Legge, la nostra Democrazia, la nostra Carta Costituzionale, la
nostra Sovranità, la nostra stessa Indipendenza Nazionale. Il Sud ha bisogno di
spesa pubblica, di investimenti, di interventi, di valorizzazione, di risorse
che MAI ARRIVERANNO finché al vertice della filiera istituzionale e legislativa
ci saranno i burocrati di Bruxelles, i poteri della Tecnofinanza, le regie
occulte, che hanno più a cuore il rigore dei conti che il benessere diffuso.
Sinceramente, a questo punto, non mi interessa molto di un
coretto da stadio o dei pittoreschi giuramenti di Pontida. Il voto alla Lega è,
oggi, il voto politico più sensato per il Paese, in particolar modo per il Sud.
Ettore De Conciliis, candidato del Movimento Nazionale per
la Sovranità nella lista della Lega