Il Governo italiano è impegnato in una trattativa molto dura
con la Commissione, avendo proposto una manovra economica finanziaria che
prevede un rapporto Deficit/Pil superire a quello previsto dai Trattati
europei. Il 2,4% di rapporto Deficit/Pil, previsto per manovra governativa, è
infatti nettamente superiore al 1,6% proposto inizialmente dal Ministro Tria,
in linea con il Fiscal Compact che prevede un progressivo avvicinamento al
pareggio di bilancio. Ad inizio Ottobre i commissari Dombrovskis e Moscovici
hanno scritto una lettera al Governo italiano contestando il DEF, giudicandolo
addirittura una “preoccupante” deviazione rispetto al percorso di Bilancio
auspicato dall’UE. Al contrario è necessario che il Governo prosegua sulla
strada intrapresa con la manovra economica, per rispettare la sovranità
popolare che con il voto del 4 Marzo ha conferito un mandato chiaro per tornare
a crescere rilanciando economia ed occupazione. Non solo: è evidente a tutti
che con le politiche di austerity sarà impossibile per l’Italia uscire da una
crisi economica che dura ormai da dieci anni.
Alla luce di questo scenario il Movimento Nazionale per la
Sovranità propone in tutte le piazze d’Italia una Petizione popolare per
chiedere al Governo Italiano di far sentire la propria voce, al punto di
esercitare il diritto di veto sul Quadro finanziario pluriennale UE 2021/2027
la cui approvazione è disciplinata dall’art. 312 TFUE (Trattato di Funzionamento
dell’Unione Europea) che richiede l’unanimità degli stati membri per questa
votazione in sede di Consiglio europeo.
Il Movimento Nazionale per la Sovranità chiede che le Camere
adottino una Risoluzione che impegni il Governo italiano ad esercitare il
diritto di veto sul QFP, come strumento negoziale, non solo per indurre la
Commissione europea a correggere la proposta di bilancio che prevede tagli di
3,6 miliardi di euro per la nostra agricoltura e nuove complicazione
burocratiche per accedere ai fondi per lo sviluppo, ma soprattutto per rivedere
tutti i Trattati che minano la nostra sovranità nazionale, ottenendo
l’approvazione del Documento economico e finanziario presentato dal nostro
Governo.
Il voto sul Quadro finanziario pluriennale è l’unica occasione
in cui l’Italia può far valere il proprio diritto di veto, costringendo la
Commissione europea e gli Stati del Nord Europa a riconsiderare globalmente la
politica economica di austerity che sta da tempo strangolando la nostra
Nazione.
PETIZIONE POPOLARE
PER IL VETO ITALIANO SUL BILANCIO EUROPEO (ai sensi dell'art. 50 Costituzione)
Al Presidente della Camera, On. Roberto Fico
Al Presidente del Senato, Sen. Maria Elisabetta Casellati
Noi sottoscritti cittadini italiani,
premesso che :
- la proposta della Commissione europea del nuovo Quadro
Finanziario Pluriennale UE 2021-2027, anche per effetto della Brexit, prevede
per l’Italia tagli strutturali ai fondi per le politiche agricole, pari a più
di 3,6 miliardi di euro;
- i tagli al finanziamento della PAC (Politica Agricola
Comune) applicati agli aiuti diretti in agricoltura, al fondo di sviluppo
rurale e al fondo europeo per la pesca, metterebbero in ginocchio tutta
l’agricoltura italiana;
- questi tagli sarebbero parzialmente compensati da un
aumento del 6% (pari a 2,4 miliardi di euro) delle risorse destinate all’Italia
dal fondo europeo di sviluppo regionale e dal fondo sociale europeo, ma tale
recupero potrebbe rivelarsi illusorio per l’aumento delle condizionalità poste
dalla Commissione europea per attingere a tali risorse;
- il nostro sistema-paese ha sempre avuto grandi difficoltà
a utilizzare i fondi strutturali europei per carenza di progettualità e di
programmazione: questa storica insufficienza potrebbe aumentare pesantemente a
fronte dei nuovi vincoli posti dalla Commissione europea per impiegare tali
risorse;
- il Governo italiano è impegnato in una dura trattativa con
la Commissione Europea per far approvare una manovra finanziaria che prevede un
rapporto deficit/PIL superiore a quello previsto dagli attuali Trattati
europei, ma necessario per rispettare gli impegni elettorali e per rilanciare
l’economia e l’occupazione in Italia.
chiediamo al Parlamento italiano:
- di approvare una Risoluzione che dia mandato al Governo
italiano di esercitare il “diritto di veto” sul Quadro Finanziario Pluriennale
dell’Unione Europea, secondo quanto previsto dall’art. 312 par. 2 del TFUE
(Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea) che richiede l’unanimità degli
Stati Membri per questa votazione in sede di Consiglio europeo;
- di mantenere questo veto fino a quando non saranno ridotti
i tagli previsti per i finanziamenti all’agricoltura italiana e i vincoli per
l’utilizzo dei fondi per lo sviluppo delle nostre regioni, e fino a quando la
Commissione europea non accetterà di rinegoziare con il nostro Governo tutti i
Trattati che bloccano la crescita economica e occupazionale nella nostra
Nazione, cominciando con l’approvazione degli interventi per lo sviluppo
previsti nella prossima Legge Finanziaria.