Questa mattina sono stato ad Atreju e ho
partecipato al dibattito “Ritorno al futuro. Primarie, Preferenze,
Programmi e Strategie. Nuove idee per tornare a vincere”, insieme agli amici Denis Verdini, Gaetano Quagliariello, Raffaele Fitto, Altero Matteoli, e Fabio Rampelli.
Nel corso del mio intervento ho ribadito che le primarie
sono necessarie, che rappresentano un grande strumento di consenso. Sono
dell’idea che servano a mobilitare tutto il popolo del centrodestra e, nel caso
di Roma, mi serviranno a scaldare i muscoli. A Roma, come ho già detto, le primarie si faranno il prossimo 26 gennaio anche se credo che queste non servano
solo a livello locale ma anche a livello nazionale. Anche nel caso in cui si
candidasse Berlusconi e non ci fossero altri antagonisti, le primarie
servirebbero per fare scelte di programma, magari per decidere su eventuali
pezzi di liste bloccate.
Abbiamo affrontato anche la questione della nuova riforma
elettorale. Personalmente tifo per il premio di maggioranza al partito, anche
per evitare quello che accadeva con l’ultima legge elettorale. Si fanno le
grandi liste, poi chi prende il premio di maggioranza detta la legge ma su un
piano di maggiore libertà e non di vincolo per l’elettorato. Francamente non vorrei che il Pdl fosse obbligato ad allearsi alla
Lega Nord. Al momento scongiuro un accordo con il partito
fondato da Bossi. Se Maroni, che è una persona che stimo, darà una
rinfrescata al partito vedremo nei prossimi anni. Adesso è impensabile.
Ora dobbiamo pensare ad un futuro migliore per l’Italia. Monti ha
rappresentato l’aspirina, la tachipirina per far calare la febbre ma i problemi
di fondo del Paese devono essere risolti attraverso una grande spinta: bisogna
curare le cause della malattia e questo è compito della politica.