Dopo tanti tatticismi, finalmente Berlusconi – a cui
riconosciamo anche le doti proprie di un leader politico- si è deciso.
Non si ricandiderà a premier in nome del Popolo della Libertà e ha anche
fissato la data del 16 dicembre per le primarie. Ancora una volta ha deciso a
modo suo, “scavalcando” il partito che lui stesso ha voluto creare:
l’importante, però, è che il “via libera” sia stato dato.
Erano mesi, ormai, che il PdL era paralizzato per scelte che
non venivano effettuate. L’attendismo ha solo provocato l’allontanamento di
tanti, delusi da quello che un tempo era stato il partito “del fare”.
Certo, non di sole primarie ha bisogno il più grande partito
del centrodestra italiano, si deve tornare a guardare la realtà con quello
spirito critico, con quella volontà “alternativa”, con quella capacità
creativa che sono state alle origini
delle scelte politiche che hanno segnato intere generazioni.
Intanto, da oggi, il PdL torna in … movimento.
Roberto Tundo
Coordinatore regionale dei Circoli di Nuova Italia