La breve e affannosa corsa di
questa campagna elettorale politica e regionale è terminata. È tempo di fare un
primo bilancio politico dei risultati ottenuti.
Per prima cosa dobbiamo
ringraziare i militanti e candidati che si sono impegnati in questa sfida.
Siamo consapevoli delle delusioni personali e comunitarie che si sono
accumulate in questo periodo: le liste bloccate e una brutta legge elettorale
hanno impedito di valorizzare territori e comunità militanti che meritavano ben
altra considerazione. L’obiettivo minimo di dare rappresentanza parlamentare al
nostro Movimento è stato raggiunto con l’elezione di Claudio Barbaro a Senatore
nelle liste della Lega, ma altri candidati hanno sfiorato l’elezione per pochi
voti e molti di più si sono visti escludere dalle liste senza un motivo
comprensibile.
Su tutto
questo deve però prevalere la consapevolezza di aver partecipato ad una svolta
veramente epocale. Il Movimento Nazionale per la Sovranità ha contribuito in maniera
significativa al successo della Lega di Matteo Salvini, un movimento che ha
abbandonato le antiche vocazioni secessioniste per diventare il principale
punto di riferimento del Polo sovranista ed identitario. In questa chiave gli
storici equilibri del centrodestra sono stati ribaltati e per la prima volta
dal 1994 il leader di questa coalizione non è Silvio Berlusconi. Oggi la vera
sfida politica è tra la “nuova sinistra” del Movimento 5 Stelle e la “nuova
destra” che si è raccolta intorno alla Lega. I Grillini per il loro
moralismo giustizialista, il rifiuto di ogni valore meritocratico e gerarchico,
l’assistenzialismo del reddito di cittadinanza, sono l’estrema conseguenza di
tutte le derive negative della sinistra. La Lega, al contrario, ha saputo raccogliere
nello slogan “Prima gli italiani” il bisogno di un nuovo radicamento
identitario e la speranza sovranista di essere “padroni a casa nostra”: questo
è il naturale punto di riferimento di un vasto fronte trasversale critico della
Globalizzazione, di cui la destra nazionale, sociale e popolare non può non far
parte.
Questa sfida è appena cominciata
ed è altamente probabile che il redde rationem sarà in elezioni politiche non
troppo distanti nel tempo. Dobbiamo prepararci a questa scadenza senza riposare
sugli allori, mentre già nei prossimi mesi si voterà per regioni e comuni.
Presto l’MNS riunirà i propri organi dirigenti per decidere come continuare il
nostro percorso politico con un confronto franco e approfondito. Dovremo
chiedere chiarezza ai vertici della Lega e dialogare con tutto il mondo della
destra per determinare quale forma politica e organizzativa, e anche
elettorale, potrà assumere l’aggregazione sovranista ed identitaria che ha
prevalso nel centrodestra.
Poco più di un anno fa abbiamo
dato vita al Movimento Nazionale per la Sovranità con l’obiettivo dichiarato di
costruire il Polo sovranista. Abbiamo superato preclusioni e veti nei nostri
confronti, tornando protagonisti all’interno del centrodestra, anche pagando il
prezzo di dolorose separazioni. Oggi sentiamo il dovere di non fermarci,
mentre, non solo in Italia ma in tutto il Mondo, i nostri valori più profondi
stanno diventando i segni della nuova epoca che sta nascendo.
Gianni Alemanno