Due libri e un’unica, grande passione politica. Da Genova al Salento.
Esistono “a destra” dei veri e propri “tesori della Memoria”, rispetto ai quali va crescendo una nuova sensibilità. Sottovalutati per anni, intorno ad essi si sta infatti articolando una vera e propria Rete, fatta di archivi, di emeroteche, di libri, in grado di raccontare le idee e le passioni che hanno animato una lunga stagione politica, dalla nascita del Msi al tramonto di Alleanza Nazionale. Due libri recenti, espressione di un’identica sensibilità, vissuta a un migliaio di chilometri di distanza, confermano quest’unione d’intenti. Si tratta di “Una Storia Tricolore” di Gianni Plinio e di “Le storie della Destra salentina”, a cura di Roberto Tundo.
Plinio, partendo dalla sua esperienza personale, traccia uno spaccato della storia politica della Destra genovese dal 1968 ai giorni nostri. Tundo, coinvolgendo diversi autori/testimoni, realizza un’opera collettiva, che, a dall’immediato dopoguerra al primo decennio del Duemila, ricostruisce le complesse vicende della destra salentina. Si tratta ovviamente di due esperienze diverse e non solo per la loro lontananza geografica e per i diversi “contesti” socio-politici: uno, quello di Plinio, all’interno di un’area metropolitana fortemente segnata dalla presenza assoluta del Partito Comunista e da un’extraparlamentarismo di sinistra talmente violento da sfociare nel terrorismo armato; l’altro, quello di Tundo, localizzato in una realtà frammentata, la penisola salentina, con centinaia di comuni, a volte di grandi dimensioni, permeata da una forte egemonia democratico cristiana (anche se Melissano, il paese di Tundo, veniva indicato come un “piccolo Cremlino”, tanto che il Msi, fino agli Anni Settanta, non aveva mai avuto la possibilità di partecipare alle elezioni comunali).
A caratterizzare i due
libri/testimonianza sono anche i rispettivi orientamenti politici e culturali
interni al Msi. Plinio quando parla della “sua” destra fa riferimento al gruppo
umano e politico che vedeva in Giorgio Almirante non solo il segretario del
Msi, quanto anche l’espressione di una destra fedele alla formula “Non
restaurare e non rinnegare”, in continuità storica con l’esperienza del
fascismo, ma rispettosa dei nuovi ordinamenti repubblicani e quindi impegnata
sul piano dei programmi, dell’azione contingente, della rappresentanza degli
interessi nazionali.
Tundo porta invece l’esperienza
“movimentista” dell’ala rautiana, che guarda alle “iniziative parallele” (a
cominciare dalle organizzazioni ambientaliste), parla di metapolitica,
partecipa ai Campi Hobbit, senza per questo disdegnare l’impegno strettamente
politico, dalle scuole alle istituzioni elettive.
Ad unire le due esperienze una
sostanziale appartenenza generazionale (Plinio è nato nel 1949, Tundo nel 1952)
e due lusinghieri percorsi politici che, dall’attivismo giovanile alle prime
esperienze come consiglieri comunali, li hanno poi visti arrivare, negli Anni
Novanta, ai vertici delle rispettive istituzioni regionali, in Liguria ed in
Puglia, a riprova del valore di una classe dirigente che ha saputo passare
dall’opposizione (spesso dalla discriminazione) politica alle prove di governo,
con ottimi risultati.
“Una Storia tricolore” di Gianni Plinio può essere acquistata scrivendo a ramodorogenova@gmail.com. Per “Le storie della Destra salentina” richiedere a tundoroberto@gmail.com.
Mario Bozzi Sentieri