martedì 30 luglio 2013

MELENDUGNO: UN PERCORSO DI "PARTECIPAZIONE" PER LA TAP

Il vice presidente vicario del gruppo Pdl alla Regione Puglia Erio Congedo torna a parlare della questione controversa della realizzazione del gasdotto Tap che riguarda da vicino il Salento e su cui il presidente del Consiglio Enrico Letta si è espresso molto positivamente.

“Ho letto le parole del presidente Letta sulla Tap - fa sapere - e concordo con lui quanto all’importanza strategica di quest’opera e ai positivi riflessi sull’approvvigionamento e in generale sulla politica energetica italiana. E’ chiaro, però, che il gasdotto non potrà vedere la luce al di fuori di un percorso di partecipazione e condivisione del progetto da parte delle istituzioni e della popolazione locale del Salento, soprattutto della zona dell’approdo individuato, cioè a San Foca. Non patiamo la sindrome Nimby, ma piuttosto vorremmo che il territorio avesse la possibilità di valutare tra un ventaglio di ipotesi tecniche e logistiche e non fosse messo di fronte a una soluzione già definita e immodificabile”.

venerdì 26 luglio 2013

ALEMANNO PER UN NUOVO CENTRODESTRA


"Per un nuovo centrodestra radicato nella comunità e nel territorio”. E’ il documento che Gianni Alemanno ha presentato questa mattina e che ha già ricevuto le adesioni di oltre cento tra dirigenti politici, consiglieri comunali, provinciali e regionali di tutta Italia. Si tratta di un progetto che nasce con l’obiettivo di costituire un’aggregazione, nel momento in cui sta rinascendo anche Forza Italia, che prenda l’eredità di Alleanza Nazionale ma che non si configuri solo a destra. Questo nuovo soggetto politico ha l’obiettivo di ispirarsi ai valori tradizionali della famiglia e della difesa della vita e si propone di mettere la politica al servizio della gente.

Per sottoscrivere il documento ci si può collegare al sito: duepuntozero.alemanno.it

Roberto Tundo, componente del coordinamento regionale del PdL

martedì 9 luglio 2013

QUANTO "VALE" ALLEANZA NAZIONALE?

I sondaggi –si sa– non sempre “c’azzeccano”. Consensi che parevano inattaccabili sfarinano alla prova del voto. Maggioranze blindate vengono smentite dai fatti.
Ciò premesso, con le dovute tare del caso, il recente sondaggio di Datamonitor, dedicato agli orientamenti degli elettori di centrodestra, non va sottovalutato, offrendo un’ulteriore, utile base di riflessione, in vista della rinascita (rimandata) di Forza Italia e della ricostruzione (auspicata) di Alleanza Nazionale. Sondaggi alla mano i due soggetti politici, per quanto ancora “virtuali”, raccoglierebbero 7.800.000 voti F.I. e 2.500.000 voti A.N.: un aumento di ben 3.000.000 di consensi rispetto ai potenziali 7.300.000 che sceglierebbero il PdL. Significativo anche il recupero sull’area del non-voto, stimata, alle scorse elezioni politiche, al 22 per cento per il bacino di A.N. e al 30 per F.I.
In attesa di conoscere i tempi e le modalità della ricomposizione del quadro politico del centrodestra, il sondaggio di Datamonitor offre qualcosa di più di una semplice “percezione”, peraltro riscontrabile tra gli elettori di centrodestra in generale e “di destra” in particolare.
Al di là di qualsiasi visione depoliticizzata, se non “qualunquista” (secondo cui i partiti e quindi le distinzioni, all’interno di una stessa coalizione, contano poco) la domanda di identità è forte. In particolare da parte di chi ha sempre orgogliosamente rivendicato un’appartenenza ideale, non meramente programmatica.
E’ questo, al di là dei numeri elettorali, che pure contano, il “valore” dell’opzione A.N. 2.0, dalla quale occorre ripartire, riprendendo consapevolezza del percorso compiuto, individuando i reali “punti di forza”, rivendicando l’originalità delle proposte. C’è bisogno di una nuova coesione sociale e di un nuovo “popolarismo”. E c’è ancora bisogno di un’idea di Patria coniugata con una visione non demagogica di giustizia sociale, con una ritrovata dignità popolare, che sia fatta di tradizioni ma anche di aspettative condivise, di reale partecipazione.
Decisionismo, legalità, rigore, riforme, merito, partecipazione, senso dello Stato, equità fiscale, giustizia sociale, identità nazionale, destini comuni, coesione, ruolo della famiglia: può essere questo il reale valore di un’ A.N. 2.0.
Per ora si tratta di un’aspettativa, di uno “stato nascente”, segnato dalle discussioni on-line, dagli incontri che vengono organizzati in varie parti d’Italia, dalle domande della gente. In tempi di bassa tensione politica ed ideale è già qualcosa. E’ un’ottima base di partenza.
Mario Bozzi Sentieri


Nella foto Gianni Alemanno ed il consigliere regionale Giovanni Zinni all'incontro promosso dai Circoli di Nuova Italia sabato scorso a Roma.

domenica 7 luglio 2013

CON AN E FORZA ITALIA, PIU' VOTI AL CENTRO DESTRA

Sul Messaggero di ieri, la giornalista Claudia Terracina rivela che “Con Forza Italia e AN divise, 40% di voti in più”. Ma il varo slitta. Sondaggi confermano che gli italiani di centrodestra vorrebbero molto più volentieri Forza Italia e Alleanza Nazionale piuttosto che lo sbiadito Popolo della Libertà.

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