I vertici di Fratelli
d’Italia, da Giorgia Meloni a Ignazio La
Russa, passando per l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno e l’ex ministro
della famiglia Antonio Guidi, si
sono ritrovati a Cagliari per raccogliere idee e proposte sul nuovo soggetto nel quale, come ha spiegato Guido Crosetto, uno dei cofondatori del
partito, confluiranno la Fondazione Giorgio Almirante, Officina per l’Italia,
l’eredità di Alleanza Nazionale. «Stiamo lavorando su tutti i fronti, compreso
il nuovo simbolo – ha dichiarato Crosetto. – Siamo a favore del meccanismo
delle primarie. E assolutamente contrari a questa nuova legge elettorale che si
sta costruendo: è peggio del Porcellum». Una legge, è stato sottolineato a più
riprese, che ridurrebbe a due, al massimo tre, le forze in grado di decidere le
sorti del Paese.
Primo obiettivo: le primarie
per eleggere il presidente nazionale, i numeri uno regionali e i componenti
degli organi di direzione. «Probabilmente ci presentiamo in questa veste di
Fratelli d’Italia – ha detto Gianni Alemanno
– per l’ultima volta. Da questo momento inizia un processo fondativo che
raccoglie ampie forze a destra e nel centrodestra. L’appello lanciato da Meloni
è già stato raccolto». Il documento “fondativo“, distribuito ai partecipanti,
indica i punti chiave del programma, dalla famiglia all’esigenza di smarcarsi
dai diktat europei. «Non possiamo più tollerare l’egemonia tedesca», ha
concluso l’ex sindaco di Roma.
Ma mentre si disegnano le
strategie future, c’è anche da affrontare i prossimi appuntamenti. E i problemi
contingenti del momento sono legati alle elezioni regionali della Sardegna. «Un
test importante», ha sottolineato Giorgia
Meloni, a Cagliari per la presentazione delle liste. «Siamo – ha
aggiunto– una nuova realtà che in quaranta giorni alle ultime elezioni ha
convinto un milione di italiani. Sarà un appuntamento fondamentale anche per
capire come siamo cresciuti soprattutto di fronte a un governo nazionale che
non ha dato risposte». «Attuali le idee di destra? Certo – ha aggiunto la
Meloni – purché si sappiano attualizzare. Ciò che non è attuale è la politica
dell’interesse e quella dei voltagabbana. Non ci mettiamo obiettivi numerici:
il nostro obiettivo è quello di rappresentare gli interessi dei cittadini. I
partiti devono mettersi al loro servizio, non utilizzare la democrazia per i
loro interessi».