domenica 26 gennaio 2014

MELISSANO: TUTTI A CASA?

Su “il Gallo”, attualmente in distribuzione, è stato pubblicato un articolo sulla grave situazione economica e finanziaria del Comune di Melissano.

Default! La Corte dei Conti non ha approvato il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale: si profilano dissesto e commissariamento.

Chi ha assistito negli ultimi anni ai Consigli comunali di Melissano ha notato il ricorrente scontro sulla situazione economico finanziaria dell’Ente, fra i gruppi di opposizione e la maggioranza guidata dal sindaco Roberto Falconieri. Da una parte la maggioranza che assicurava, con veememza, la buona tenuta dei conti pubblici, dall’altra parte le opposizioni che denunciavano il rischio di default del Comune.
Nel  mese di ottobre del 2012, la Corte dei Conti in sede di analisi del rendiconto 2010, rilevò violazioni di legge, gravi irregolarità contabili, comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria, violazione degli obiettivi della finanza pubblica allargata e il protrarsi di tali irregolarità e violazioni per un arco di tempo pluriennale che avevano generato uno squilibrio strutturale di bilancio ed una costante erosione della liquidità dell’Ente in grado di provocarne il dissesto finanziario, invitando il Comune di Melissano ad adottare, una serie di misure correttive. Il Comune di Melissano presentò un Piano di risanamento, che la stessa Corte dei Conti giudicò inadeguato.
Successivamente nel mese di luglio del 2013, il Comune di Melissano presentò un  Piano di riequilibrio finanziario pluriennale. Con deliberazione n°1, depositata in segreteria l’8 gennaio 2014, la Corte dei Conti - non ha approvato neppure il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale e per il Comune di Melissano si sono splalancate le porte che conducono dritto dritto al dissesto finanziario.

Per Roberto Tundo, storico esponente della destra melissanese “la recente sentenza della Corte dei Conti suggella il fallimento dell’Amministrazione Falconieri. Se si fosse intervenuti per tempo, si sarebbe potuto evitare il tracollo”. “Invece, il sindaco Falconieri –continua Tundo- anziché ridurre le spese ha cercato di risanare le casse comunali innalzando la pressione fiscale (aumento della tassa sui rifiuti, innalzamento dell’Imu alle aliquote massime previste dalla legge, inasprimento dell’addizionale comunale Irpef), tagliando i servizi (insufficiente manutenzione della pubblica illuminazione, abbandono del verde pubblico, limitazione dell’utilizzo dello scuola bus, riduzione dell’assistenza domiciliare agli anziani), mettendo in vendita i beni comunali (Farmacia comunale, Cine Teatro Aurora, ex Asilo nido)”. “Con la conseguenza –conclude Tundo- che i cittadini pagano più tasse, hanno meno servizi mentre il Comune si avvia verso il secondo dissesto finanziario con un buco di sei milioni di euro”.

Abbiamo provato ad ascoltare anche il primo cittadino di Melissano Roberto Falconieri sulla delicata questione ma questi, forse scosso dagli ultimi eventi, si è limitato a dichiarare “non dico nulla di più di quello che ha comunicato la Corte dei Conti, organo supremo. Aspettiamo che il Consiglio comunale ratifichi il tutto. Non vorrei strumentalizzazioni inopportune da parte delle minoranze, non sarebbe proprio il caso … pensiamo tutti al bene della nostra Melissano”.


Giuseppe Aquila