Su “il Gallo”, attualmente in distribuzione,
è stato pubblicato un articolo sulla grave situazione economica e finanziaria
del Comune di Melissano.
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La Corte dei Conti non ha approvato il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale:
si profilano dissesto e commissariamento.
Chi ha assistito negli ultimi anni ai
Consigli comunali di Melissano ha notato il ricorrente scontro sulla situazione economico finanziaria dell’Ente, fra i
gruppi di opposizione e la maggioranza guidata dal sindaco Roberto Falconieri. Da una parte la maggioranza che assicurava, con
veememza, la buona tenuta dei conti pubblici, dall’altra parte le opposizioni
che denunciavano il rischio di default
del Comune.
Nel mese di ottobre del 2012, la Corte dei Conti
in sede di analisi del rendiconto 2010, rilevò violazioni di legge, gravi
irregolarità contabili, comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria,
violazione degli obiettivi della finanza pubblica allargata e il protrarsi di
tali irregolarità e violazioni per un arco di tempo pluriennale che avevano
generato uno squilibrio strutturale di bilancio ed una costante erosione della
liquidità dell’Ente in grado di provocarne il dissesto finanziario, invitando
il Comune di Melissano ad adottare, una serie di misure correttive. Il Comune
di Melissano presentò un Piano di risanamento, che la stessa Corte dei Conti
giudicò inadeguato.
Successivamente nel mese di luglio del 2013, il
Comune di Melissano presentò un Piano di
riequilibrio finanziario pluriennale. Con deliberazione n°1, depositata in
segreteria l’8 gennaio 2014, la Corte dei Conti - non ha approvato neppure il
Piano di riequilibrio finanziario pluriennale e per il Comune di Melissano si
sono splalancate le porte che conducono dritto dritto al dissesto finanziario.
Per Roberto
Tundo, storico esponente della destra melissanese “la recente sentenza della Corte dei Conti suggella il fallimento
dell’Amministrazione Falconieri. Se si fosse intervenuti per tempo, si sarebbe
potuto evitare il tracollo”. “Invece,
il sindaco Falconieri –continua Tundo- anziché
ridurre le spese ha cercato di risanare le casse comunali innalzando la
pressione fiscale (aumento della tassa sui rifiuti, innalzamento dell’Imu alle
aliquote massime previste dalla legge, inasprimento dell’addizionale comunale
Irpef), tagliando i servizi (insufficiente manutenzione della pubblica
illuminazione, abbandono del verde pubblico, limitazione dell’utilizzo dello
scuola bus, riduzione dell’assistenza domiciliare agli anziani), mettendo in
vendita i beni comunali (Farmacia comunale, Cine Teatro Aurora, ex Asilo nido)”.
“Con la conseguenza –conclude Tundo-
che i cittadini pagano più tasse, hanno
meno servizi mentre il Comune si avvia verso il secondo dissesto finanziario
con un buco di sei milioni di euro”.
Abbiamo provato ad ascoltare anche il primo
cittadino di Melissano Roberto Falconieri sulla delicata questione ma questi,
forse scosso dagli ultimi eventi, si è limitato a dichiarare “non dico nulla di più di quello che ha
comunicato la Corte dei Conti, organo supremo. Aspettiamo che il Consiglio
comunale ratifichi il tutto. Non vorrei strumentalizzazioni inopportune da
parte delle minoranze, non sarebbe proprio il caso … pensiamo tutti al bene
della nostra Melissano”.
Giuseppe
Aquila