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nelle edicole la rivista “Area”, testata storica della cultura politica
dell’area di centrodestra, con un occhio particolare ai temi dell’ambiente, del
volontariato, dell’imprenditoria avanzata e competitiva. “Non sarà una
pubblicazione di partito, ma una rivista aperta alle contaminazioni e agli
approfondimenti su temi spesso trascurati”, sottolinea il direttore Fabio Rampelli, deputato di Fratelli
d’Italia, nel corso della presentazione con il collega di partito Marco
Marsilio in un locale a due passi da Montecitorio. Certo, in copertina c’è la
foto di Giorgia Meloni in posa con
le gambe incrociate su una poltrona istituzionale, con il titolo “Diversamente
potere”. Ma non sarà l’house organ di Fdi: “Abbiamo voluto dare – prosegue
Rampelli – l’immagine della possibilità di una guida dell’Italia nuova e
diversa da quella in cui gli ‘addendi’ sono sempre gli stessi”. Nel suo
editoriale, Rampelli ostenta ottimismo: “Le riviste chiudono perché le idee si
sono rincantucciate in un angolo” mentre di battaglie ce ne sono da fare contro
“chi sta brigando per strapparci sovranità e indipendenza”, ossia “la finanza
apolide” che punta solo alla “conquista dei mercati”. Nella conclusione si
chiede indulgenza: “I bagagli sono ancora sottosopra. Abbiamo iniziato un nuovo
viaggio. Senza paura”. Nella prima uscita con la nuova veste grafica il mensile
ospita fra gli altri servizi sulla nuova avventura di Meloni, Crosetto e La
Russa, pezzi critici su Mario Monti, i tecnocrati, il trasformismo, ma anche
sulle energie dei giovani, la nuova cultura del mangiar sano, il turismo non
convenzionale, e incursioni nel mondo del mito e della religione. Senza
dimenticare le tragedie della cronaca e della storia: dal caso Claps alla
trattativa Stato-mafia, dalle persecuzioni dei cristiani nel mondo, ai massacri
degli italiani gettati nelle Foibe.
mercoledì 27 febbraio 2013
martedì 26 febbraio 2013
MELISSANO : POLITICHE 2013
A MELISSANO IL PdL E' IL PRIMO PARTITO.
Un commento sintetico sui risultati delle elezioni politiche 2013 a Melissano.
Il Popolo della Libertà si conferma come il primo partito del paese, tanto alla Camera quanto al Senato.
Grillo porta il Movimento 5 Stelle ad essere il secondo partito.
Il Partito Democratico raccoglie la terza posizione.
Deludente il risultato di Sinistra, Ecologia e Libertà, il partito del presidente della Regione Nichi Vendola, che si attesta sotto la media regionale.
giovedì 21 febbraio 2013
LA DESTRA SALENTINA SI RACCONTA A CALIMERA
Venerdì a Calimera la presentazione del
volume "Le storie della destra salentina" di Roberto Tundo.
Ricostruzione di mezzo secolo di destra in provincia di Lecce.
Per qualcuno sarà un appuntamento nostalgico,
per altri certo un momento di riflessione sulla condizione delle destra
italiana, dopo lo scioglimento di An nel Pdl e poi le numerose diaspore degli
ex aennini dal nuovo contenitore berlusconiano. Ma il volume di Roberto Tundo,
storico rappresentante della destra salentina, dalla corrente Rauti dell'Msi
alla recente adesione ai circoli della Nuova Italia di Gianni Alemanno, vuole
anzitutto narrare la storia di un gruppo di persone, le loro convinzioni e
idee. Un volume antologico, insomma, che ricostruisce il percorso storico della
destra salentina dall'immediato dopoguerra in poi, la nascita e l'evoluzione
dei partiti politici che l'hanno rappresentata nei vari centri del Salento, il
rapporto con i vertici nazionali e con l'evoluzione della destra italiana, dal
1946 alla nascita di Alleanza Nazionale nel 1994, fino ai giorni nostri. La
prefazione è di Gianni Alemanno.
Dopo diverse tappe nel Salento, il libro
sbarca a Calimera, dove a presentarlo con l'autore saranno il consigliere
regionale Saverio Congedo, il sindaco Giuseppe Rosato e l'assessore alla
cultura Leo Palumbo.
martedì 19 febbraio 2013
lunedì 11 febbraio 2013
LEVERANO: NEL COMITATO ELETTORALE DEL PdL "LE STORIE DELLA DESTRA SALENTINA"
Domani, martedì 12 febbraio alle ore 20,00 a
LEVERANO verrà inaugurato il COMITATO ELETTORALE del Popolo della Libertà –in
via Sindaco Caracciolo.
Verrà, presentato, inoltre, il libro su LE
STORIE DELLA DESTRA SALENTINA.
Interverranno:
Giovanni
Biasi,
Presidente del Consiglio comunale,
Giancarlo
Erroi,
Assessore,
Roberto
Marti,
Consigliere regionale,
Roberto
Tundo,
autore del libro.
domenica 10 febbraio 2013
REGIONE PUGLIA: LA "GIORNATA DEL RICORDO"
Congedo (PdL) scrive al Presidente del Consiglio Regionale della
Puglia Introna: “dopo la Giornata della Memoria per la Shoah,
celebrare quella del Ricordo per le foibe”.
Il 7 febbraio, il Consiglio Regionale ha doverosamente e
degnamente celebrato la “Giornata della Memoria” in ricordo delle vittime della
Shoah e dei deportati pugliesi, militari e civili, nei campi di concentramento
nazisti.
Il 10 febbraio, come è noto, ricorre la “Giornata del Ricordo”
degli eccidi delle foibe, ossia del martirio di comunità ree soltanto di essere
italiane e per questo barbaramente assassinate o costrette ad abbandonare le
proprie case dal folle progetto di pulizia etnica perpetrato dai comunisti
slavi. Si tratta di una drammatica pagina del Novecento per troppo tempo
nascosta sotto il tappeto della Storia per motivi che prescindono dalla casuale
dimenticanza degli studiosi.
La “Giornata del Ricordo” e la “Giornata della Memoria” sono state
istituzionalizzate da due leggi nazionali, affinchè entrambe perpetuassero -senza
distinzioni intollerabili di fedi politiche- il monito eterno di immensi
sacrifici umani sull’altare dell’odio razziale e promuovessero nelle nuove
generazioni, la doverosa consapevolezza che analoghi, orrendi misfatti contro
l’Umanità non debbano mai più accadere. Entrambe vanno celebrate con lo stesso
sentimento, al servizio dei valori eterni dell’Umanità, della Libertà, della
Pace, della Giustizia.
Sono certo, pertanto, che grazie al Suo autorevole impegno, il
Consiglio Regionale della Puglia promuoverà adeguate iniziative anche per la
ricorrenza del prossimo 10 febbraio. Attendo fiducioso un pronto e rassicurante
riscontro.
Con viva cordialità.
Saverio Congedo
sabato 9 febbraio 2013
NARDO': A SANTA CATERINA CON "FARE VERDE"
Per la XXI edizione ritorna l'operazione “Il Mare d'Inverno”:
i volontari di Fare Verde
saranno impegnati a pulire diverse
spiagge italiane per ricordare a tutti che l’inquinamento dei
litorali è un problema che esiste per dodici mesi all'anno e non solo durante
il periodo estivo.
A Nardò
l’iniziativa si svolgerà domenica 10 febbraio 2013, dalle ore 10,00 alle ore
12,30, sulla spiaggetta in località Santa Caterina e su quella di
Portoselvaggio.
Chiunque voglia partecipare alla giornata di
pulizia, può contattare Fare Verde al numero 3478453254
I partecipanti saranno dotati di guanti e
attrezzi per la pulizia.
Hanno aderito l’Associazione Europea
Operatori di Polizia e la Comunità Militante Andare Oltre.
Associazione ambientalista FARE VERDE – gruppo locale di
Nardo.’Il Responsabile Graziano De Tuglie
venerdì 8 febbraio 2013
IN LIBRERIA
Il libro “Le storie della DESTRA SALENTINA”
può essere acquistato presso :
LIBRERIA
ADRIATICA Piazza
Vittorio Aymone 7 (Porta Napoli) LECCE 0832.331312
LIBRERIA
DANTE ALIGHIERI
via Matino 10 CASARANO 0833 502016
LIBRERIA
FABULA
Corso Porta Luce 42 GALATINA
0836.566146
oppure presso le Edicole di MELISSANO in via Casarano ed in via
Racale
giovedì 7 febbraio 2013
SURBO: LE STORIE DELLA DESTRA SALENTINA AL CIRCOLO "GIORGIO ALMIRANTE"
Qualche anno fa, quando l'amico Roberto Tundo
mi disse che aveva in animo di scrivere un libro attraverso il quale intendeva
rievocare, per non dimenticare, "Le storie della DESTRA SALENTINA" dall'immediato
dopo guerra in poi, e mi chiese di collaborare, nei fui lusingato.
Il mio breve impegno ha riguardato tuttavia
una sommaria indagine sull'Msi a Surbo, lavoro che ho potuto agevolmente compiere
grazie sopratutto ai ricordi personali, che partono dal 1963 circa, ma ho
dovuto poi necessariamente attingere a quelli preziosissimi di mio padre,
biblioteca vivente della destra surbina, senza trascurare innumerevoli fatti e
circostanze raccontatemi da missini via, via deceduti negli anni.
Il libro è prezioso perchè non è un
necrologio di un partito e men che mai di una idea, nè un commiato postumo di
personaggi, ma mette insieme le storie di donne, uomini e giovani che hanno
vissuto coerentemente un'intera esistenza, con passione e senza paura di
dichiarare e professare la propria opinione in un contesto di isolazionismo
sociale e politico durato quasi cinquant'anni dal 1946 sino alla nascita a
Fiuggi di Alleanza Nazionale nel 1994.
Rolando Marasco
Rolando Marasco
Il libro verrà presentato a Surbo da
Roberto
Tundo, Rolando Marasco e Gildo Scalinci -sabato 9 febbraio 2013 ore 17.30 nel
circolo " G. Almirante" in Piazza Unità Europea.
Saranno presenti
Erio
Congedo
Consigliere regionale PdL
Roberto
Marti
Consigliere regionale PdL
Simona
Manca
Vice presidente Provincia di Lecce
Filomena
D'Antini
Assessore politiche sociali Provincia di Lecce
martedì 5 febbraio 2013
domenica 3 febbraio 2013
sabato 2 febbraio 2013
TORINO: I NOSTALGICI DEL FILO SPINATO
“Tito Tito maresciallo assassino” era il ritornello di una
canzone della compagnia dell’Anello molto amata dai giovani di destra a cavallo
tra gli anni ’70 e gli anni ’80. Oggi c’è ancora chi nel nome dell’antifascismo
militante e della resistenza partigiana, invece, fa il tifo per l’ex presidente
jugoslavo. A dieci giorni dalla “Giornata del ricordo” istituita nel 2004 per «non
dimenticare» la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata e lo scempio delle foibe
titine, si riaffacciano qua e là i nostalgici della guerra civile, i
negazionisti, gli irriducibili del braccio di ferro ideologico. “In fondo se lo
sono meritata – è la vulgata della resistenza torinese guidata dall’Anpi – le
vittime delle foibe sono criminali di guerra e non meritano il riconoscimento
dello Stato italiano”. Complice la campagna elettorale che non risparmia toni
duri e colpi bassi, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia ha organizzato
proprio per il 10 febbraio a Torino l’immancabile presidio “antifascista per la
pace e la democrazia” con una mostra fotografica tutta ispirata all’equazione
genocidio italiano uguale reazione legittima alle violenze fasciste. Peggio
dell’oblio, siamo alla riedizione dell’odio ideologico contro il male assoluto
da estirpare con tutti i mezzi. Tra i primi a reagire il consigliere Maurizio
Marrone, classe 1982, capogruppo pidiellino al comune di Torino oggi in
Fratelli d’Italia: «È una provocazione che giustifica il genocidio antitaliano
e uccide le vittime per la seconda volta». Non è retorica di parte ricordare la
storia di migliaia di italiani,legate col filo spinato, passate per le armi e
precipitate ancora vive nelle foibe. E non è la favoletta raccontata dalla
destra nostalgica e passatista. Basta andarsi a rileggere le parole pronunciate
da Giorgio Napolitano in occasione del 10 febbraio 2006 che attribuiscono
l’origine delle foibe a «un moto di odio e furia sanguinaria e un disegno
annessionistico slavo che prevalse innanzitutto nel trattato di pace del 1947,
e che assunse i sinistri contorni di una pulizia etnica.
venerdì 1 febbraio 2013
IL SOGNO DI UNA "GRANDE DESTRA"
VERSO IL VOTO
Ricevo da Mario Bozzi Sentieri, lo storico direttore responsabile de La
Contea- il mensile salentino della Destra Sociale- una amara riflessione sulla
attuale situazione politica della Destra italiana. Per il futuro c’è un sogno
(purtroppo non un progetto); il sogno di una “grande Destra” che, per quanto
segnata dalla diaspora, ha i numeri, i valori e le idee per tornare ad essere
protagonista del cambiamento.
Roberto
Tundo
UNA DESTRA IN FRANTUMI
Con le prossime elezioni di febbraio, sembra
destinato ad arrivare al culmine il processo di disgregazione della destra
politica italiana.
Vent’anni fa, nel dicembre 1993, la destra
italiana, ancora incarnata dal Msi-Dn, sfidava alla pari, nei ballottaggi per
le elezioni amministrative, i rappresentanti della sinistra (con un centro
travolto dalla stagione di tangentopoli). Epici gli scontri di Roma
(Fini-Rutelli) e di Napoli (Mussolini-Bassolino). Da lì, da un vasto consenso
elettorale, è nato il cosiddetto “sdoganamento”, che poi porterà, nel 1994,
alla fondazione di Alleanza Nazionale e al primo governo di centrodestra.
Oggi, la forza propulsiva ed aggregante della
destra italiana appare dispersa in mille rivoli, con una conseguente perdita di
peso politico : resistono, con scarsi margini di autonomia, gli irriducibili
difensori del PdL (Altero Matteoli-Maurizio Gasparri-Gianni Alemanno), spinti, più per necessità che per convinzione, a
difendere il partito di Berlusconi-Alfano, pur essendo mal sopportati dalle
frange dell’estremismo ex forza italiota; tentano la sfida elettorale in
autonomia, con tutte le incognite determinate da una scelta affrettata, i
“Fratelli d’Italia” di Ignazio La Russa-Giorgia Meloni-Crosetto; appaiono
destinati alla scomparsa i pretoriani di Gianfranco
Fini, con un Fli lacerato dalle polemiche e dall’inconsistenza
organizzativa e politica; spera in una rimonta la Destra di Francesco Storace, comunque schiacciata
da percentuali risicate; torna alla carica l’orgoglio meridionalista del
movimento Io Sud, capitanato da un’altra ex-An, Adriana Poli. E poi centinaia di abbandoni, di non-ricandidature,
anche eccellenti, come l’ex sottosegretario Alfredo Mantovano.
Grande, insomma, è la confusione sotto il
cielo della destra italiana.
Quali
le cause di questa crisi ? Certamente la mancanza di una leadership forte, al
centro e in periferia, in grado di stemperare i personalismi, di favorire il
ricambio delle classi dirigenti, di tenere alta la guardia rispetto ai
programmi e agli impegni da mantenere; poi la perdita d’ identità, in un
contesto che, sull’onda del superamento delle vecchie categorie politiche, ha
annacquato e banalizzato un retaggio storico; infine il prevalere delle logiche
ad excludendum piuttosto che quelle “inclusive” seguite nella fase nascente e
movimentista.
Come
finirà ? La “moltiplicazione dei marchi” non favorirà la collocazione del
“prodotto-destra”. Prevedibilmente avverrà il contrario, viste le delusioni ed
il disincanto di tanti elettori. Quel che è certo è che, alla fine, ad urne
aperte, non resteranno che i cocci, rappresentati dai tanti, piccoli pezzi di
quella che avrebbe potuto essere una “grande Destra” e che – alla prova dei
fatti - non è stata. Una “grande Destra” che tuttavia, tirate le somme, anche
elettorali, per quanto segnata dalla diaspora ha i numeri (e soprattutto- sulla
carta - i valori e le idee) per giocare
un nuovo ruolo nei precari assetti politici nazionali che le prossime elezioni
preannunciano. A patto finalmente di fare ammenda degli errori del passato, di
abbandonare certi personalismi d’ambiente, di mettere da parte il
pressapochismo e gli accomodanti compromessi, ritrovando la passione per le
grandi sfide (culturali, politiche e sociali). Per tornare ad essere protagonisti
del cambiamento…
Mario Bozzi Sentieri
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