venerdì 8 ottobre 2010

ROMA: GIANNI ALEMANNO A PRANZO CON UMBERTO BOSSI

Dopo gli insulti di Umberto Bossi al popolo romano e la risentita protesta del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, per la prima volta arrivano le scuse. Bossi scende a Roma. La lettera di Alemanno ai romani...

Da vent’anni la Lega Nord, raccogliendo antichi umori negativi da sempre presenti nelle regioni settentrionali, alimenta una polemica strumentale verso la nostra Città, confondendo il ruolo istituzionale della sede del Governo centrale con presunti ed inesistenti privilegi riservati ai nostri concittadini. Sono innumerevoli, in tutti questi anni, gli insulti, le battute e spesso i progetti concreti tesi a ridimensionare il ruolo della nostra Città.
Questa situazione ha avuto un significativo punto di inversione quando, sotto la regia del ministro Calderoli, la norma per Roma Capitale, attesa dagli anni 80, è stata inserita dentro la legge di riforma del federalismo fiscale. Nonostante questo ineludibile atto politico, e forse anche per creare un contrappeso ad esso, negli ultimi mesi la Lega ha rialzato i toni contro Roma fino a giungere all’ormai famosa battuta-insulto di Umberto Bossi sull’SPQR. Di fronte a questo intollerabile eccesso, ho risposto duramente con una richiesta formale al presidente Berlusconi per ottenere le scuse dal leader leghista alla nostra Città.
Queste scuse sono arrivate – ed è la prima volta che ciò accade – e sono state da me accettate. Non solo: Roberto Calderoli, attraverso Giulio Tremonti, ha lanciato l’idea di un pranzo in piazza che suggellasse simbolicamente la riconciliazione tra la Lega Nord e la città di Roma. Non ho trovato nulla di negativo in una simile proposta, perché da sempre gli italiani sono abituati a celebrare momenti di amicizia con incontri conviviali, come non è affatto nuovo organizzare pranzi e cene in piazza – anche in piazze istituzionalmente importanti come Montecitorio – per dare un carattere popolare e non soltanto elitario a tali celebrazioni.
Il pranzo si è svolto ed è stata un’esperienza simpatica: io ho personalmente stretto la mano a decine di onesti militanti leghisti venuti appositamente dal Nord per organizzare la loro polentata, come Bossi è stato molto gentile con i cuochi del Testaccio venuti a preparare i tipici piatti della cucina romanesca. Ovviamente durante un evento di questo genere è facile raccogliere immagini pittoresche e momenti non proprio raffinatissimi, ma fa parte dei comportamenti di piazza che da sempre fanno arricciare il naso ai salotti e agli intellettuali radical-chic.
Rimane il fatto che abbiamo non solo ottenuto le scuse da Bossi ma posto le premesse per liberare finalmente Roma da una ossessiva quanto ingiusta campagna polemica che dal Nord rischia di contagiare tutta l’Italia. Rimangono ovviamente interessi territoriali contrastanti tra le regioni del Nord e Roma, come nel caso Alitalia fra Fiumicino e Malpensa o come la questione del Gran Premio di Formula 1. Ma noi speriamo che in futuro tutti questi problemi vengano affrontati senza ricorrere agli insulti, alle battute e alle offese. Se poi questo non avverrà ne prenderemo atto e continueremo a difendere con tutte le nostre energie gli interessi e la dignità di Roma Capitale.
Capisco che tutto questo delude una sinistra radical progressista che ha molto sfruttato strumentalmente la polemica tra Roma e la Lega, capisco che le èlite intellettuali preferiscono il sushi alla polenta e ai rigatoni, ma credo che nessuno possa e debba sognare un’Italia divisa da astio, equivoci e pregiudizi. In modo pittoresco e popolano quanto volete, l’altro ieri abbiamo fatto un piccolo passo per aiutare tutti gli italiani ad essere più amici e più indulgenti di fronte ai reciproci difetti.
Gianni Alemanno