lunedì 19 settembre 2016

AZIONE NAZIONALE PER IL "NO"

Giovedì 22 settembre, alle ore 17.00, presso il Teatro Manzoni (Via Monte Zebio 14/C - Quartiere Prati) si riapre la nostra campagna referendaria per dire No alla riforma Renzi-Boschi.
Una grande Manifestazione promossa dal nostro Comitato Sovranità Popolare insieme ad altre 12 sigle impegnate nella campagna referendaria (AGIFOR, Accademia Nazionale del Diritto, Il Giornale d'Italia, Associazione IMAGO, Movimento Comitati Cittadini di Roma, Fondazione Italia Protagonista, Italia Nazione, Movimento Cantiere Italia, La Manif Pour Tous Giovani, Associazione Presidenzialisti per il No alla Costituzione Truffa, Ingegneri per Roma, Pro Vita Onlus).

Oltre al professor Angelo Scala, presidente del Comitato Sovranità Popolare e all'avvocato Carlo Testa, presidente dell'Accademia nazionale del diritto, è prevista la partecipazione di: cons. Alfredo Mantovano, on. Renato Brunetta, on. Francesco Storace, sen. Francesco Aracri, sen. Raffaele Volpi, sen. Maurizio Gasparri, avv. Franco Mugnai, Cons. Fausto Orsomarso, Valentina Cardinali, Gaetano Lauro Grotto, Giorgio Ciardi, Luca Sbardella, Christian Testa, Alessandro Fiore, Gerardo Valentini, Franco Aicardi, Augusto Caratelli e Vincenzo Spavone.

domenica 18 settembre 2016

ALEMANNO: E' LA FINE DI UN INCUBO

La Procura di Roma ha richiesto al Giudice per le indagini preliminari di archiviare la posizione dell’ex sindaco Gianni Alemanno per il reato di associazione di stampo mafioso nell’ambito dell’indagine su Mafia Capitale. È stato il procuratore aggiunto Paolo Ielo a rappresentare la novità su Alemanno ai giudici della decima sezione penale del tribunale di Roma. Poche ore dopo, abbiamo sentito Gianni Alemanno.
-          E’ la fine di un incubo?
“Sì, questa è la fine di un incubo molto lungo, durato due anni, con un’accusa pesante, la più infamante. Ma il fatto stesso che ora sia stata la Procura a chiedere il mio proscioglimento, lo ritengo un segnale molto forte. E’ un momento che attendevo da tempo e che è arrivato come un fulmine a ciel sereno, direttamente nell’aula di un tribunale. Riconosco l’onestà intellettuale della Procura che, così come l’aveva aperta, adesso ha chiuso un’inchiesta rispetto alla quale, invece, per tanti giornali ero già colpevole”.
-          A questo punto, ha qualche sassolino da togliersi da entrambe le scarpe?
“Macigni, più che sassolini. Da un lato vivo ancora la delusione di tanti esponenti del centro-destra che non hanno speso una parola per difendere me e la storia politica della destra romana. Dall’altro lato penso a tanti organi di informazione che hanno trasformato un avviso di garanzia in una sentenza, creando una vera gogna mediatica”.
-          Umanamente, prima ancora che politicamente, quale è stato il momento più brutto di questi due anni?
“Il momento iniziale, con l’arrivo a casa dei carabinieri e, subito dietro, delle telecamere della trasmissione Report, che filmavano perfino il campanello di casa con il mio nome. E poi, dover leggere quell’accusa infamante relativa al 416-bis, come ho raccontato nel mio libro Verità Capitale”
-          Il suo telefonino sta squillando in continuazione per attestati di solidarietà e vicinanza, o si aspettava qualcosa – e soprattutto qualcuno – in più?
“Ho ricevuto una marea di telefonate. Il primo a chiamarmi è stato Francesco Storace, commosso quasi fino alle lacrime. Poi mi hanno chiamato e mandato messaggi in tanti ma forse non tutti, non ancora tutti. Però diciamo che alla sera mancano ancora alcune ore, mettiamola così…”.
-          In una precedente intervista al Giornale d’Italia, disse che avrebbe ricominciato a fare politica solo dopo aver dimostrato la sua innocenza. Adesso, cosa intende fare quindi?
“Diciamo che non ho comunque mai smesso di fare politica, da semplice militante. In questo particolare momento, poi, dobbiamo tutti ricostruire l’unità del centrodestra su affermazioni forti e radicali. Adesso potrò continuare a farla, con una maggiore esposizione personale. Ho ancora alcune fasi processuali su singoli episodi, ma uscirò anche da queste”.

Igor Traboni – Il Giornale d’Italia

martedì 13 settembre 2016


REFERENDUM COSTITUZIONALE 2016. [3] 

Come sempre, gli Stati Uniti trattano l’Italia come una loro colonia. Il 'no' al referendum "sarebbe un passo indietro per gli investimenti stranieri in Italia", dice l'ambasciatore Usa in Italia John Phillips intervenendo ad un incontro organizzato a Roma.

Cari “alleati”, l’Italia è uno Stato Sovrano, una volta tanto fatevi i … fatti vostri. 
AZIONE NAZIONALE-Lecce. Noi votiamo NO !