mercoledì 27 febbraio 2013

IN EDICOLA LA RIVISTA "AREA"


Torna nelle edicole la rivista “Area”, testata storica della cultura politica dell’area di centrodestra, con un occhio particolare ai temi dell’ambiente, del volontariato, dell’imprenditoria avanzata e competitiva. “Non sarà una pubblicazione di partito, ma una rivista aperta alle contaminazioni e agli approfondimenti su temi spesso trascurati”, sottolinea il direttore Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia, nel corso della presentazione con il collega di partito Marco Marsilio in un locale a due passi da Montecitorio. Certo, in copertina c’è la foto di Giorgia Meloni in posa con le gambe incrociate su una poltrona istituzionale, con il titolo “Diversamente potere”. Ma non sarà l’house organ di Fdi: “Abbiamo voluto dare – prosegue Rampelli – l’immagine della possibilità di una guida dell’Italia nuova e diversa da quella in cui gli ‘addendi’ sono sempre gli stessi”. Nel suo editoriale, Rampelli ostenta ottimismo: “Le riviste chiudono perché le idee si sono rincantucciate in un angolo” mentre di battaglie ce ne sono da fare contro “chi sta brigando per strapparci sovranità e indipendenza”, ossia “la finanza apolide” che punta solo alla “conquista dei mercati”. Nella conclusione si chiede indulgenza: “I bagagli sono ancora sottosopra. Abbiamo iniziato un nuovo viaggio. Senza paura”. Nella prima uscita con la nuova veste grafica il mensile ospita fra gli altri servizi sulla nuova avventura di Meloni, Crosetto e La Russa, pezzi critici su Mario Monti, i tecnocrati, il trasformismo, ma anche sulle energie dei giovani, la nuova cultura del mangiar sano, il turismo non convenzionale, e incursioni nel mondo del mito e della religione. Senza dimenticare le tragedie della cronaca e della storia: dal caso Claps alla trattativa Stato-mafia, dalle persecuzioni dei cristiani nel mondo, ai massacri degli italiani gettati nelle Foibe.

martedì 26 febbraio 2013

MELISSANO : POLITICHE 2013


A MELISSANO IL PdL E' IL PRIMO PARTITO.
Un commento sintetico sui risultati delle elezioni politiche 2013 a Melissano.
Il Popolo della Libertà si conferma come il primo partito del paese, tanto alla Camera quanto al Senato.
Grillo porta il Movimento 5 Stelle ad essere il secondo partito.
Il Partito Democratico raccoglie la terza posizione.
Deludente il risultato di Sinistra, Ecologia e Libertà, il partito del presidente della Regione Nichi Vendola, che si attesta sotto la media regionale.

giovedì 21 febbraio 2013

LA DESTRA SALENTINA SI RACCONTA A CALIMERA


Venerdì a Calimera la presentazione del volume "Le storie della destra salentina" di Roberto Tundo. Ricostruzione di mezzo secolo di destra in provincia di Lecce.
Per qualcuno sarà un appuntamento nostalgico, per altri certo un momento di riflessione sulla condizione delle destra italiana, dopo lo scioglimento di An nel Pdl e poi le numerose diaspore degli ex aennini dal nuovo contenitore berlusconiano. Ma il volume di Roberto Tundo, storico rappresentante della destra salentina, dalla corrente Rauti dell'Msi alla recente adesione ai circoli della Nuova Italia di Gianni Alemanno, vuole anzitutto narrare la storia di un gruppo di persone, le loro convinzioni e idee. Un volume antologico, insomma, che ricostruisce il percorso storico della destra salentina dall'immediato dopoguerra in poi, la nascita e l'evoluzione dei partiti politici che l'hanno rappresentata nei vari centri del Salento, il rapporto con i vertici nazionali e con l'evoluzione della destra italiana, dal 1946 alla nascita di Alleanza Nazionale nel 1994, fino ai giorni nostri. La prefazione è di Gianni Alemanno.
Dopo diverse tappe nel Salento, il libro sbarca a Calimera, dove a presentarlo con l'autore saranno il consigliere regionale Saverio Congedo, il sindaco Giuseppe Rosato e l'assessore alla cultura Leo Palumbo.

lunedì 11 febbraio 2013

LEVERANO: NEL COMITATO ELETTORALE DEL PdL "LE STORIE DELLA DESTRA SALENTINA"


Domani, martedì 12 febbraio alle ore 20,00 a LEVERANO verrà inaugurato il COMITATO ELETTORALE del Popolo della Libertà –in via Sindaco Caracciolo.
Verrà, presentato, inoltre, il libro su LE STORIE DELLA DESTRA SALENTINA.
Interverranno:
Giovanni Biasi, Presidente del Consiglio comunale,
Giancarlo Erroi, Assessore,
Roberto Marti, Consigliere regionale,
Roberto Tundo, autore del libro.

Nella foto l'incontro tenuto a Surbo per la presentazione del libro.

domenica 10 febbraio 2013

REGIONE PUGLIA: LA "GIORNATA DEL RICORDO"


Congedo (PdL) scrive al Presidente del Consiglio Regionale della Puglia Introna: “dopo la Giornata della Memoria per la Shoah, celebrare quella del Ricordo per le foibe”.
Il 7 febbraio, il Consiglio Regionale ha doverosamente e degnamente celebrato la “Giornata della Memoria” in ricordo delle vittime della Shoah e dei deportati pugliesi, militari e civili, nei campi di concentramento nazisti.
Il 10 febbraio, come è noto, ricorre la “Giornata del Ricordo” degli eccidi delle foibe, ossia del martirio di comunità ree soltanto di essere italiane e per questo barbaramente assassinate o costrette ad abbandonare le proprie case dal folle progetto di pulizia etnica perpetrato dai comunisti slavi. Si tratta di una drammatica pagina del Novecento per troppo tempo nascosta sotto il tappeto della Storia per motivi che prescindono dalla casuale dimenticanza degli studiosi.
La “Giornata del Ricordo” e la “Giornata della Memoria” sono state istituzionalizzate da due leggi nazionali, affinchè entrambe perpetuassero -senza distinzioni intollerabili di fedi politiche- il monito eterno di immensi sacrifici umani sull’altare dell’odio razziale e promuovessero nelle nuove generazioni, la doverosa consapevolezza che analoghi, orrendi misfatti contro l’Umanità non debbano mai più accadere. Entrambe vanno celebrate con lo stesso sentimento, al servizio dei valori eterni dell’Umanità, della Libertà, della Pace, della Giustizia.
Sono certo, pertanto, che grazie al Suo autorevole impegno, il Consiglio Regionale della Puglia promuoverà adeguate iniziative anche per la ricorrenza del prossimo 10 febbraio. Attendo fiducioso un pronto e rassicurante riscontro.
Con viva cordialità.
Saverio Congedo

sabato 9 febbraio 2013

NARDO': A SANTA CATERINA CON "FARE VERDE"


Per la XXI edizione ritorna l'operazione “Il Mare d'Inverno”: i volontari di Fare Verde saranno impegnati a pulire diverse spiagge italiane per ricordare a tutti che l’inquinamento dei litorali è un problema che esiste per dodici mesi all'anno e non solo durante il periodo estivo.

A Nardò l’iniziativa si svolgerà domenica 10 febbraio 2013, dalle ore 10,00 alle ore 12,30, sulla spiaggetta in località Santa Caterina e su quella di Portoselvaggio.
Chiunque voglia partecipare alla giornata di pulizia, può contattare Fare Verde al numero 3478453254
I partecipanti saranno dotati di guanti e attrezzi per la pulizia.
Hanno aderito l’Associazione Europea Operatori di Polizia e la Comunità Militante Andare Oltre.

Associazione ambientalista FARE VERDE – gruppo locale di Nardo.’Il Responsabile Graziano De Tuglie

BRINDISI: INIZIATIVA DI "FARE VERDE"


venerdì 8 febbraio 2013

SURBO: SABATO 9 FEBBRAIO


IN LIBRERIA


Il libro “Le storie della DESTRA SALENTINA” può essere acquistato presso :

LIBRERIA ADRIATICA Piazza Vittorio Aymone 7 (Porta Napoli) LECCE 0832.331312

LIBRERIA DANTE ALIGHIERI via Matino 10 CASARANO 0833 502016

LIBRERIA FABULA Corso Porta Luce 42 GALATINA 0836.566146

oppure presso le Edicole di MELISSANO in via Casarano ed in via Racale

giovedì 7 febbraio 2013

SURBO: LE STORIE DELLA DESTRA SALENTINA AL CIRCOLO "GIORGIO ALMIRANTE"


Qualche anno fa, quando l'amico Roberto Tundo mi disse che aveva in animo di scrivere un libro attraverso il quale intendeva rievocare, per non dimenticare, "Le storie della DESTRA SALENTINA" dall'immediato dopo guerra in poi, e mi chiese di collaborare, nei fui lusingato.
Il mio breve impegno ha riguardato tuttavia una sommaria indagine sull'Msi a Surbo, lavoro che ho potuto agevolmente compiere grazie sopratutto ai ricordi personali, che partono dal 1963 circa, ma ho dovuto poi necessariamente attingere a quelli preziosissimi di mio padre, biblioteca vivente della destra surbina, senza trascurare innumerevoli fatti e circostanze raccontatemi da missini via, via deceduti negli anni.
Il libro è prezioso perchè non è un necrologio di un partito e men che mai di una idea, nè un commiato postumo di personaggi, ma mette insieme le storie di donne, uomini e giovani che hanno vissuto coerentemente un'intera esistenza, con passione e senza paura di dichiarare e professare la propria opinione in un contesto di isolazionismo sociale e politico durato quasi cinquant'anni dal 1946 sino alla nascita a Fiuggi di Alleanza Nazionale nel 1994.
Rolando Marasco

Il libro verrà presentato a Surbo da
Roberto Tundo, Rolando Marasco e Gildo Scalinci -sabato 9 febbraio 2013 ore 17.30 nel circolo " G. Almirante" in Piazza Unità Europea.

Saranno presenti
Erio Congedo Consigliere regionale PdL
Roberto Marti Consigliere regionale PdL
Simona Manca Vice presidente Provincia di Lecce
Filomena D'Antini Assessore politiche sociali Provincia di Lecce

sabato 2 febbraio 2013

TORINO: I NOSTALGICI DEL FILO SPINATO


“Tito Tito maresciallo assassino” era il ritornello di una canzone della compagnia dell’Anello molto amata dai giovani di destra a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80. Oggi c’è ancora chi nel nome dell’antifascismo militante e della resistenza partigiana, invece, fa il tifo per l’ex presidente jugoslavo. A dieci giorni dalla “Giornata del ricordo” istituita nel 2004 per «non dimenticare» la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata e lo scempio delle foibe titine, si riaffacciano qua e là i nostalgici della guerra civile, i negazionisti, gli irriducibili del braccio di ferro ideologico. “In fondo se lo sono meritata – è la vulgata della resistenza torinese guidata dall’Anpi – le vittime delle foibe sono criminali di guerra e non meritano il riconoscimento dello Stato italiano”. Complice la campagna elettorale che non risparmia toni duri e colpi bassi, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia ha organizzato proprio per il 10 febbraio a Torino l’immancabile presidio “antifascista per la pace e la democrazia” con una mostra fotografica tutta ispirata all’equazione genocidio italiano uguale reazione legittima alle violenze fasciste. Peggio dell’oblio, siamo alla riedizione dell’odio ideologico contro il male assoluto da estirpare con tutti i mezzi. Tra i primi a reagire il consigliere Maurizio Marrone, classe 1982, capogruppo pidiellino al comune di Torino oggi in Fratelli d’Italia: «È una provocazione che giustifica il genocidio antitaliano e uccide le vittime per la seconda volta». Non è retorica di parte ricordare la storia di migliaia di italiani,legate col filo spinato, passate per le armi e precipitate ancora vive nelle foibe. E non è la favoletta raccontata dalla destra nostalgica e passatista. Basta andarsi a rileggere le parole pronunciate da Giorgio Napolitano in occasione del 10 febbraio 2006 che attribuiscono l’origine delle foibe a «un moto di odio e furia sanguinaria e un disegno annessionistico slavo che prevalse innanzitutto nel trattato di pace del 1947, e che assunse i sinistri contorni di una pulizia etnica.

venerdì 1 febbraio 2013

IL SOGNO DI UNA "GRANDE DESTRA"



VERSO IL VOTO
Ricevo da Mario Bozzi Sentieri, lo storico direttore responsabile de La Contea- il mensile salentino della Destra Sociale- una amara riflessione sulla attuale situazione politica della Destra italiana. Per il futuro c’è un sogno (purtroppo non un progetto); il sogno di una “grande Destra” che, per quanto segnata dalla diaspora, ha i numeri, i valori e le idee per tornare ad essere protagonista del cambiamento.
Roberto Tundo
 
UNA DESTRA IN FRANTUMI
Con le prossime elezioni di febbraio, sembra destinato ad arrivare al culmine il processo di disgregazione della destra politica italiana.
Vent’anni fa, nel dicembre 1993, la destra italiana, ancora incarnata dal Msi-Dn, sfidava alla pari, nei ballottaggi per le elezioni amministrative, i rappresentanti della sinistra (con un centro travolto dalla stagione di tangentopoli). Epici gli scontri di Roma (Fini-Rutelli) e di Napoli (Mussolini-Bassolino). Da lì, da un vasto consenso elettorale, è nato il cosiddetto “sdoganamento”, che poi porterà, nel 1994, alla fondazione di Alleanza Nazionale e al primo governo di centrodestra.
Oggi, la forza propulsiva ed aggregante della destra italiana appare dispersa in mille rivoli, con una conseguente perdita di peso politico : resistono, con scarsi margini di autonomia, gli irriducibili difensori del PdL (Altero Matteoli-Maurizio Gasparri-Gianni Alemanno), spinti, più per necessità che per convinzione, a difendere il partito di Berlusconi-Alfano, pur essendo mal sopportati dalle frange dell’estremismo ex forza italiota; tentano la sfida elettorale in autonomia, con tutte le incognite determinate da una scelta affrettata, i “Fratelli d’Italia” di Ignazio La Russa-Giorgia Meloni-Crosetto; appaiono destinati alla scomparsa i pretoriani di Gianfranco Fini, con un Fli lacerato dalle polemiche e dall’inconsistenza organizzativa e politica; spera in una rimonta la Destra di Francesco Storace, comunque schiacciata da percentuali risicate; torna alla carica l’orgoglio meridionalista del movimento Io Sud, capitanato da un’altra ex-An, Adriana Poli. E poi centinaia di abbandoni, di non-ricandidature, anche eccellenti, come l’ex sottosegretario Alfredo Mantovano.
Grande, insomma, è la confusione sotto il cielo della destra italiana.

Quali le cause di questa crisi ? Certamente la mancanza di una leadership forte, al centro e in periferia, in grado di stemperare i personalismi, di favorire il ricambio delle classi dirigenti, di tenere alta la guardia rispetto ai programmi e agli impegni da mantenere; poi la perdita d’ identità, in un contesto che, sull’onda del superamento delle vecchie categorie politiche, ha annacquato e banalizzato un retaggio storico; infine il prevalere delle logiche ad excludendum piuttosto che quelle “inclusive” seguite nella fase nascente e movimentista.
Come finirà ? La “moltiplicazione dei marchi” non favorirà la collocazione del “prodotto-destra”. Prevedibilmente avverrà il contrario, viste le delusioni ed il disincanto di tanti elettori. Quel che è certo è che, alla fine, ad urne aperte, non resteranno che i cocci, rappresentati dai tanti, piccoli pezzi di quella che avrebbe potuto essere una “grande Destra” e che – alla prova dei fatti - non è stata. Una “grande Destra” che tuttavia, tirate le somme, anche elettorali, per quanto segnata dalla diaspora ha i numeri (e soprattutto- sulla carta -  i valori e le idee) per giocare un nuovo ruolo nei precari assetti politici nazionali che le prossime elezioni preannunciano. A patto finalmente di fare ammenda degli errori del passato, di abbandonare certi personalismi d’ambiente, di mettere da parte il pressapochismo e gli accomodanti compromessi, ritrovando la passione per le grandi sfide (culturali, politiche e sociali). Per tornare ad essere protagonisti del cambiamento…
Mario Bozzi Sentieri