giovedì 10 febbraio 2011

LA REGIONE PUGLIA TACE SULLE FOIBE

Fino ad ora, ore 12,00, non risulta effettuata, né a nome del Governo-Vendola né a nome del Consiglio Regionale, alcuna forma di celebrazione del Giorno del Ricordo sancita per legge con riferimento agli eccidi di italiani nelle foibe dell’Istria, della Venezia Giulia e della Dalmazia.
 Né c’è purtroppo da stupirsi, ad opera di un governo regionale il cui Presidente - all’epoca aspirante rifondatore del comunismo - votò in Parlamento contro l’istituzione di questa giornata, mentre ci saremmo aspettati da quello del Consiglio - che ci ostiniamo a ricordare come socialista democratico - qualcosa di più, quantomeno ad imitazione del suo predecessore, che almeno una nota ufficiale in questa occasione non la faceva mancare.
 Ieri il Presidente-Vendola, ha definito - niente meno che - “colpo alla nuca del Sud” il passaggio in Parlamento di un decreto legislativo attuativo di una legge già pacificamente vigente. Ci permettiamo ricordare che i colpi alla nuca erano quelli che i comunisti titini, con la complicità dei loro compagni italiani, infliggevano all’Italiano collocato sull’orlo delle foibe perché il suo cadavere si tirasse dietro nel baratro i vivi legati a lui con strettissimi fili di ferro.
 Ma evidentemente di questi crimini nei confronti dell’intera umanità al nostro Governatore ed ai suoi compagni e compari, pur solertissimi nel ricordare ogni altra altra analoga tragedia purchè  non addebitabile al loro album di famiglia, non interessa granchè. Vergogna!
Saverio Congedo