sabato 17 dicembre 2011

LEVERANO: LA REPUBBLICA DI SALOMONE QUARANTA

Questo nuovo libro di Salomone Quaranta, “ La Repubblica “, è innanzitutto un album di ricordi personali che l’autore ha voluto mettere per iscritto, quasi a richiamare l’attenzione su una lunga serie di avvenimenti, di politica locale e nazionale, affinchè non se ne perdesse la memoria.
Tanti gli eventi ricordati: gli anni del Fascismo, il secondo conflitto mondiale, la nascita della Repubblica, le condizioni di vita del Sud e della sua Leverano.
Non c’è alcuna pretesa di ricostruzione storica degli eventi di quegli anni, solo i  ricordi ed i convincimenti personali di Salomone, descritti con tanta passione, perché l’autore non si sente spettatore passivo, ma sa di essere stato protagonista attivo e artefice della vita politica ed amministrativa del suo paese.
Non si finge neutrale rispetto ai molti eventi che lo hanno coinvolto, anzi rivendica con orgoglio il suo impegno militante nel Movimento Sociale Italiano, prima, ed in Alleanza Nazionale, dopo.
Ha conosciuto personalmente i leader della destra, da Almirante a Fini, è stato in contatto con i massimi dirigenti locali del partito e del sindacato, ha propagandato le idee del partito, ha vissuto l’epoca dei comizi quando le piazze delle nostre città si riempivano di cittadini che assistevano e giudicavano gli interventi degli oratori dei vari partiti e dei Consigli comunali affollati di gente.
Il libro di Salomone Quaranta riporta a grandi linee anche numerose tappe della vita amministrativa di Leverano, documentando l’elezione di Sindaci, di Assessori e Consiglieri comunali che si sono succeduti alla guida del paese, fino ai giorni nostri.
Tanti documenti, tanti ricordi per giungere alla fine, ad un monito, ad una sollecitazione per tutti coloro che si dedicano alla cura della cosa pubblica: “chi governa ha il dovere sacrosanto di promuovere un modello di vita che si ispiri ai principi della Costituzione italiana fondata sul lavoro, sulla famiglia, sulla patria, con uno sguardo particolare indirizzato verso le nuove generazioni”.
Come non dargli ragione?  
 
Roberto Tundo