martedì 9 luglio 2013

QUANTO "VALE" ALLEANZA NAZIONALE?

I sondaggi –si sa– non sempre “c’azzeccano”. Consensi che parevano inattaccabili sfarinano alla prova del voto. Maggioranze blindate vengono smentite dai fatti.
Ciò premesso, con le dovute tare del caso, il recente sondaggio di Datamonitor, dedicato agli orientamenti degli elettori di centrodestra, non va sottovalutato, offrendo un’ulteriore, utile base di riflessione, in vista della rinascita (rimandata) di Forza Italia e della ricostruzione (auspicata) di Alleanza Nazionale. Sondaggi alla mano i due soggetti politici, per quanto ancora “virtuali”, raccoglierebbero 7.800.000 voti F.I. e 2.500.000 voti A.N.: un aumento di ben 3.000.000 di consensi rispetto ai potenziali 7.300.000 che sceglierebbero il PdL. Significativo anche il recupero sull’area del non-voto, stimata, alle scorse elezioni politiche, al 22 per cento per il bacino di A.N. e al 30 per F.I.
In attesa di conoscere i tempi e le modalità della ricomposizione del quadro politico del centrodestra, il sondaggio di Datamonitor offre qualcosa di più di una semplice “percezione”, peraltro riscontrabile tra gli elettori di centrodestra in generale e “di destra” in particolare.
Al di là di qualsiasi visione depoliticizzata, se non “qualunquista” (secondo cui i partiti e quindi le distinzioni, all’interno di una stessa coalizione, contano poco) la domanda di identità è forte. In particolare da parte di chi ha sempre orgogliosamente rivendicato un’appartenenza ideale, non meramente programmatica.
E’ questo, al di là dei numeri elettorali, che pure contano, il “valore” dell’opzione A.N. 2.0, dalla quale occorre ripartire, riprendendo consapevolezza del percorso compiuto, individuando i reali “punti di forza”, rivendicando l’originalità delle proposte. C’è bisogno di una nuova coesione sociale e di un nuovo “popolarismo”. E c’è ancora bisogno di un’idea di Patria coniugata con una visione non demagogica di giustizia sociale, con una ritrovata dignità popolare, che sia fatta di tradizioni ma anche di aspettative condivise, di reale partecipazione.
Decisionismo, legalità, rigore, riforme, merito, partecipazione, senso dello Stato, equità fiscale, giustizia sociale, identità nazionale, destini comuni, coesione, ruolo della famiglia: può essere questo il reale valore di un’ A.N. 2.0.
Per ora si tratta di un’aspettativa, di uno “stato nascente”, segnato dalle discussioni on-line, dagli incontri che vengono organizzati in varie parti d’Italia, dalle domande della gente. In tempi di bassa tensione politica ed ideale è già qualcosa. E’ un’ottima base di partenza.
Mario Bozzi Sentieri


Nella foto Gianni Alemanno ed il consigliere regionale Giovanni Zinni all'incontro promosso dai Circoli di Nuova Italia sabato scorso a Roma.