domenica 30 marzo 2014

ALEMANNO: COME DIFENDERE IL MADE IN ITALY

Secondo Gianni Alemanno “l’’unico modo per difendere il Made in Italy nel nostro mercato è quello di imporre dei dazi e dei contributi di solidarietà a tutte le merci che vengono prodotte senza  vincoli ambientali e senza tutele sociali per i lavoratori.
Le nostre imprese non possono competere con produzioni che sono a bassissimo costo perché trattano i lavoratori da schiavi e inquinano liberamente. E’ un vero e proprio dumping sociale e ambientale quello che viene fatto da molti Paesi emergenti e da molte multinazionali che sta devastando il commercio internazionale e l’economia globale.
Dobbiamo imporre un protezionismo intelligente non solo per difendere il nostro lavoro e il nostro ambiente ma per imporre in tutti i Paesi la difesa dei diritti dei lavoratori e della sostenibilità ambientale. In realtà, molti Paesi industrializzati, come Giappone e USA, nascondono interventi di protezionismo dietro cavilli normativi e clausole sanitarie. Lo sanno bene i nostri produttori, soprattutto agroalimentari, che attendono e hanno atteso per anni di esportare prodotti di ottima qualità su quei mercati. Solo il Governo italiano prende alla lettera tutte le imposizioni del WTO e svende gli interessi della nostra produzione per un quieto vivere internazionale”.
Intanto Alemanno si prepara per le europee. Ieri sera è stato a Brindisi per un primo incontro organizzativo con i dirigenti ed i militanti di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale presso il circolo “Cantieri Sociali” e martedì prossimo sarà a Bari insieme a Gior
gia Meloni per partecipare al corteo di solidarietà pro Marò.

Nelle foto, con Gianni Alemanno, Livia Antonucci portavoce provinciale di FdI-An Brindisi, Cesare Mevoli componente dell’Assemblea Nazionale e Roberto Tundo componente della Direzione Nazionale.