martedì 22 aprile 2014

NO EURO: DALLA PAURA ALLA SPERANZA

LA PROPOSTA DI FRATELLI D’ITALIA – ALLEANZA NAZIONALE: UNA RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO PER LA DISSOLUZIONE CONCORDATA DELL’EUROZONA
Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale si impegna a farsi promotore nel prossimo Parlamento europeo di una Risoluzione comune a tutti i gruppi “eurocritici”, per imporre alla Commissione europea di attuare un programma per la dissoluzione concordata e controllata dell’Eurozona. In questo modo l’Italia potrà uscire dall’Euro senza mettere in crisi la propria appartenenza all’Unione europea e senza compromettere le proprie relazioni con gli altri Stati membri. Questa proposta è in linea con il “Manifesto di solidarietà europea” presentato a Parigi il 15 Giugno 2013 da numerosi economisti europei.
L’Euro è l’unica moneta nella Storia emessa in assenza di uno Stato di riferimento e applicata ad aree economiche non omogenee tra loro: per questo risulta una valuta troppo forte e un fattore di recessione per gli Stati “periferici” o “meridionali” come l’Italia.
La sua circolazione ha finora premiato solo la Germania, che ha goduto di un vantaggio competitivo, provocando recessione e disoccupazione negli Stati con economie più deboli.

Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale per questo motivo ha deciso di non aderire nella prossima legislatura europea al Partito Popolare Europeo, volgendo la propria attenzione alla vasta galassia di partiti e gruppi parlamentari “eurocritici”, che nel prossimo Parlamento di Bruxelles potrebbero rappresentare un fronte maggioritario in grado di imporre questa svolta necessaria.
Noi crediamo nell’Europa, ma proprio per salvare il percorso dell’integrazione europea riteniamo necessario rinunciare alla moneta unica. Cancellare l’Eurozona è la condizione preliminare per portare l’Europa fuori dalla recessione e l’Italia fuori dalla crisi.
Noi crediamo che l’Italia debba attuare radicali riforme per tornare ad essere competitiva, tagliando le tasse e riducendo tutti gli sprechi e le inefficienze, ma questo sforzo sarebbe inutile o addirittura nocivo se non viene accompagnato da un recupero della sovranità nazionale in campo economico e monetario.
L’uscita dall’Euro e dalla gabbia dei suoi vincoli consentirebbe all’Italia di recuperare considerevoli risorse per sostenere investimenti, crescita e occupazione.