sabato 28 giugno 2014

LECCE, PUGLIA PRIDE: ZITTI E MOSCA

La parola d’ordine a Palazzo Carafa è “minimizzare”; “non rispondere alla provocazione” di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale che ha chiamato in causa il Comune per la concessione del patrocinio al “Puglia Pride”. Non ci siamo! La differenza fra centro-destra e centrosinistra non si misura solo in termini di maggiore o minore pressione fiscale ma soprattutto in base ai valori di riferimento.
Nel Documento programmatico presentato al Congresso di fondazione tenuto a Fiuggi FdI-AN è scritto chiaramente che “rifiutiamo una società nella quale qualunque capriccio diventa un diritto. Una cosa è combattere la discriminazione degli omosessuali, altra cosa è sostenere, per esempio, che possano adottare dei figli: questo è un capriccio, di fronte al quale difendiamo il diritto di ogni bambino ad avere un padre ed una madre. Mentre è un diritto chiamare mamma e papà i nostri genitori e non, come propone qualcuno, genitore uno e genitore due”.
Per tali ragioni abbiamo espresso la nostra contrarietà alla concessione del patrocinio del Comune di Lecce al "Puglia Pride", una manifestazione che inneggia all'orgoglio omosessuale. Le rivendicazioni delle organizzazioni omosessuali sono in palese contrasto ad un pubblico interesse senza alcuna attinenza alla comunità leccese: riconoscimento delle coppie di fatto e, quindi, diritto alle unioni omosessuali, possibilità di adottare bambini per coppie dello stesso sesso, procreazione medicalmente assistita, leggi in materia di tutela della persona transessuale…
FdI-AN dice No!
Roberto Tundo, componente della Direzione Nazionale di Fratelli d'Italia- Alleanza Nazionale.